SANTOMAURO Gaetano

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SANTOMAURO Gaetano

n. a Minervino Murge (Bari) nel 1923 - m. a Bari nel 1976, pedagogista italiano.

1. A cominciare dalla frequenza universitaria S. manifesta un forte impegno intellettuale, ispirato ai valori della tradizione cristiana che si esplica nell’offrire un sincero contributo pedagogico al rinnovamento civile e morale del Meridione. Liberatosi dal fascino della filosofia crociana e gentiliana, S. approfondisce, in particolare, lo studio delle opere di​​ ​​ Mounier, attratto dal suo «personalismo comunitario». Conseguita, nel 1959, la «libera docenza» in pedagogia, intraprende la carriera universitaria e insegna storia della pedagogia prima e pedagogia poi nelle università di Lecce e di Bari. Per il valido contributo offerto alla causa dell’educazione popolare del Sud d’Italia, riceve una medaglia d’oro dal Ministero della P.I. e successivamente viene nominato membro della delegazione italiana presso l’Unesco.

2. L’attenzione verso il problema dell’educazione popolare costituisce la verifica critica della sua​​ pedagogia in situazione,​​ la quale trova le radici lontane nella conoscenza diretta dei complessi problemi della civiltà del mondo contadino meridionale. Nell’assumere come quadro filosofico fondamentale di riferimento i principi del personalismo cristiano, fondato sul riconoscimento della struttura ontologica e assiologica della persona, considerata nella sua «situazionalità storico-sociale» e nella sua «apertura al valore», S. ritiene vitali per la ricerca pedagogica il dialogo, l’integrazione culturale e l’incontro con i più significativi autori e problemi educativi del passato e del presente. Rivela una particolare predilezione per la definizione delle istanze socio-pedagogiche. Nella ricerca di una adeguata metodologia storica della pedagogia, supera i criteri relativistici e pragmatistici di chi ritiene che i fatti storici e la stessa educazione possano essere compresi nella misura in cui si applicano ad essi i metodi delle scienze naturali e sociali. Egli ravvisa, infine, nella prospettiva dell’educazione permanente la «risposta» più adeguata alle esigenze del cambiamento della società di oggi e l’affermazione di un «nuovo diritto» del quale l’umanità dovrà avvalersi per realizzare finalmente un progresso sociale e personale autentico.

Bibliografia

a)​​ Fonti:​​ Che cos’è la scuola attiva,​​ Bari, Laterza & Polo, 1954;​​ Per una pedagogia in situazione,​​ Brescia, La Scuola, 1967;​​ Modelli educativi nella sociologia teorica,​​ Bari, Adriatica, 1970;​​ L’educazione morale oggi,​​ Ibid., 1974. b)​​ Studi:​​ Giammancheri I. E.,​​ G.S. 1923-1976,​​ in «Pedagogia e Vita» 38 (1976) 1, 95-98; Massaro G.,​​ La pedagogia in situazione di G.S.,​​ in «Prospettive Pedagogiche» 14 (1977) 3, 163-189; Caporale V., «S.G.», in M. Laeng (Ed.),​​ Enciclopedia pedagogica,​​ vol. VI, Brescia, La Scuola, 1994, 10277-10283.

V. Caporale