CONGRESSI PEDAGOGICI
Riunioni scientifiche regionali, nazionali o internazionali di esperti in pedagogia ed educazione.
1. La loro origine risale alle cosiddette «conferenze dei maestri tedeschi» (il 21° Congresso fu tenuto a Breslau nel 1874), in cui a scopo puramente professionale si trattava di metodologie, procedimenti ed informazioni varie, generalmente relative all’insegnamento primario. Ben presto però divennero riunioni scientifiche a carattere pedagogico, dove si rendevano note ricerche, si diffondevano conoscenze, si confrontavano studi. La loro utilità è stata evidente, perché i relativi Atti costituiscono una fonte sicura e inesauribile di informazioni e sono il fedele riflesso del livello di teorizzazione raggiunto; inoltre l’incontro tra professionisti della pedagogia arricchisce sia il pensiero che la prassi educativa tramite lo scambio di informazioni. I temi trattati dai c.p. abbracciano tutto il panorama della pedagogia e dell’educazione.
2. Dopo che in Germania, si tennero c.p. in Svezia, Francia, Belgio, Stati Uniti, Italia, Spagna ed altri Paesi. Nel 1880 fu tenuto un c.p. internazionale a Bruxelles dalla Lega Belga di Insegnamento; nello stesso anno ve ne fu un altro a Londra, presieduto da Selys Longchamps, presidente del Senato. Altri c.p. si celebrarono a Londra (1884), Parigi (1889) e Chicago (1893), mentre in altri Paesi si tenevano c.p. nazionali. A Madrid, inoltre, nel 1892 si celebrò il c.p. ispano-portoghese-americano e il c. ispano-americano nel 1900. Particolare rilevanza rivestono i c.p. internazionali organizzati dalla World Association for Educational Research (WAER / AMSE): a Gant (I, 1953) sull’insegnamento universitario delle scienze pedagogiche nell’Europa occidentale; a Firenze (II, 1957) sulla sperimentazione in pedagogia; ad Oslo (III, 1961) sul compito della ricerca nell’educazione sociale; a Cambridge (IV, 1965) sul contributo della ricerca pedagogica nella continuità e nel cambio educativo; a Varsavia (V, 1969) su situazioni e compiti derivati dalle necessità e dai problemi teorico-pratici della civilizzazione moderna, dell’industrializzazione, della democratizzazione e della cultura di massa; a Parigi (VI, 1973) sull’apporto delle scienze fondamentali alle scienze dell’educazione; nuovamente a Gant (VII, 1977) sulla realizzazione della personalità mediante l’educazione; ad Helsinki (VIII, 1982) su personalità, educazione e società; a Madrid (IX, 1985) su educazione e lavoro nella società moderna; a Praga (X, 1989) sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche in educazione per il futuro; a Gerusalemme (XI, 1993) sul compito e ruolo delle scienze umane nell’educazione per il mondo del XXI sec. Si tengono anche Giornate, c. specifici (storia, lingue, didattiche, filosofia dell’educazione, scuole infantili, tecnologie educative, educazione ambientale, animazione socioculturale, formazione dei docenti, maltrattamento dell’infanzia, orientamento personale, scolastico e professionale, personaggi concreti...) nazionali ed internazionali. Particolarmente ricchi sono i c. di storia dell’educazione tenuti insieme da spagnoli, francesi e portoghesi, con la partecipazione di italiani, con uno sguardo alla nazione propria ed all’ → America Latina.
Bibliografia
García Navarro P. de A., Teoría y práctica de la educación y la enseñanza, Madrid, Hernando, 1902; «Bordón» 234 (1980) 234 (n. monogr.); Bucci S., «C.p.», in M. Laeng (Ed.), Enciclopedia pedagogica, vol. II, Brescia, La Scuola, 1989, 3091-3101.
V. Faubell