IMPEGNO EDUCATIVO

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IMPEGNO EDUCATIVO

È l’atteggiamento e la modalità etica attiva, che riguarda il singolo​​ ​​ educatore, gli​​ ​​ educandi e l’intero sistema educativo, che passa dal bisogno al valore, al senso, al motivo, al compito, all’attuazione concreta e alla sua continuità nel tempo e nella vita delle persone e delle società.

1. La psicologia sociale di S. A. Asch (1955) e le ricerche sulla decisione di H. Thomae (1960) hanno dimostrato sperimentalmente la possibilità e le vie alla formazione di compiti e decisioni autonome, rifiutando l’opinione che l’unico movente dell’i. possa essere l’egoismo (desiderio, paura), magari sublimato, dilatato, condiviso e prolungato verso esiti migliori.

2. L’i.e. include l’attenzione alla situazione e ai suoi problemi, la tensione ai fini, la concentrazione coerente e costante sui mezzi che vi conducono, l’azione necessaria e le condizioni che la rendono valida e sicura. Negli educatori è decisione ferma di investire nella situazione («campo») le migliori risorse personali, di promuovere condizioni e mettere in atto gli strumenti per operarvi in modo giusto e ottenere i risultati voluti e richiesti. Nei​​ ​​ giovani è attenzione agli educatori, tensione per cogliere i messaggi programmatici interiori ed esteriori, assunzione dei fini ultimi e scalari, concentrazione attiva delle forze sui mezzi per produrre i risultati. Per tutti è massima convergenza attiva nel lavoro comune o, come oggi si dice, di rete. Nei gruppi e nelle comunità l’i.e. presuppone la condivisione ideale e la convergenza operativa, per quanto diversamente giustificata e motivata. Ciò richiede l’i. dei responsabili per il confronto e il dialogo a tal fine. Per impegnarsi ogni soggetto potrebbe mettere in gioco​​ ​​ valori e motivi o convergere semplicemente sulla oggettività dei risultati e quindi sull’uso efficace dei mezzi. Tuttavia la condivisione degli stessi valori e motivi è condizione ideale, spesso da produrre come premessa non sempre facile da conseguire.

3. Nelle​​ ​​ istituzioni formative l’i.e. condiviso e convergente è obiettivo previo da ottenere con la condivisione unitaria di interessi, responsabilità, amore, volontà, attenzioni. Ma anche la competenza generale e specifica, a saper operare in team o in rete, è fattore di buona disponibilità all’i. Lo è pure la valorizzazione delle persone, la stima, la fiducia, l’esistenza di margini di libertà di contributo attivo, libero, creativo. Nel sistema è fondamentale e primario l’i.e. di chi è responsabile e promotore. L’​​ ​​ esemplarità che si fa​​ ​​ testimonianza, dilata e realizza la condivisione attiva dei valori e dei motivi, la fiducia e l’energia personale che alimentano l’i.e. e lo fanno perseverare nel tempo, anche attraverso difficoltà e momenti di crisi o di stress.

Bibliografia

Butturini E.,​​ Disagio giovanile e i.e.,​​ Brescia, La Scuola, 1984; Santelli Beccegato L. (Ed.),​​ Bisogno di valori: per un rinnovato i.e. nella società contemporanea,​​ Ibid., 1991; Giussani L.,​​ Il rischio educativo, Milano, Rizzoli, 2005.

P. Gianola