SCUOLA UNICA
È definita dai seguenti tratti: abolizione della divisione della s. in tipi di prestigio sociale diverso; creazione di una struttura portante unica; organizzazione del curricolo degli ultimi cicli in un’area comune, in una pluralità di indirizzi e in una molteplicità di materie elettive; previsione di una crescita graduale dell’area opzionale rispetto alla comune tra l’anno iniziale e finale; strutturazione dell’insegnamento in maniera flessibile in modo che l’alunno sceglie e può cambiare e la s. lo orienta.
1. L’ispirazione pedagogica del modello è attribuita a → Comenio, mentre il fondamento sul piano politico è offerto dai principi di libertà e di eguaglianza delle rivoluzioni americana e francese. Negli Stati Uniti esso ha trovato attuazione generalizzata già dall’inizio di questo secolo. La tradizione delle s. parallele ha, invece, dominato nel nostro continente fino alla seconda guerra mondiale. Essa prevedeva tre vie parallele, ciascuna adatta ai bisogni di una diversa classe sociale: l’insegnamento classico in preparazione all’università per la classe dirigente, il tecnico per i quadri intermedi e l’avviamento al lavoro per gli operai. Nel dopoguerra questo sistema è entrato in crisi per il suo carattere classista e per l’incapacità di rispondere all’espansione della domanda di forza lavoro qualificata.
2. Per ovviare a queste difficoltà, durante gli anni ’60 e ’70 del XX sec. il modello della s.u. si è diffuso gradualmente nei Paesi dell’ → Europa. Quanto all’ → Italia vanno ricordati l’introduzione della s. media unica nel 1962 e il dibattito sulla riforma della secondaria superiore che nel modello della s.u. o comprensiva ha avuto un suo referente fondamentale. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 tale strategia è stata raggiunta da una crisi di consensi e da allora non esercita più l’incidenza di prima sulle politiche scolastiche. Pertanto, oggi si punta alla realizzazione di un mix di integrazione e di diversificazione. Per quanto riguarda la prima è essenziale realizzare due tipi di integrazione. Anzitutto tra diversi livelli del sistema e in particolare fra la istruzione. e la formazione secondaria e l’università. Una seconda forma va attuata all’interno della stessa s. secondaria tra i cicli, le sezioni e le classi, combattendo la frammentazione mediante la definizione di aree comuni di conoscenze e di competenze. Al tempo stesso, la diversificazione dovrà essere la più ampia nel senso che l’istruzione e la formazione potranno essere a tempo pieno o a tempo parziale, e generale, tecnica o professionale, e dovrà coinvolgere oltre alla s., la formazione professionale e le diverse agenzie di socializzazione interessate.
Bibliografia
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G. Malizia