SCUOLA DI FRANCOFORTE

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SCUOLA DI FRANCOFORTE

Istituzione di ricerca sociale che ha avuto vasta eco nella critica alla cultura occidentale contemporanea.

1. L’Institut für Sozialforschung,​​ aggregato all’Università di Francoforte, fu fondato nel 1924. Nel 1930 ne divenne direttore M.​​ Horkheimer​​ che diresse anche la rivista dell’Istituto «Zeitschrift für Sozialforschung» dalla fondazione (1932) alla cessazione delle pubblicazioni (1938). Dell’Istituto fecero parte Th. W. Adorno, H. Marcuse, F. Pollock,​​ ​​ Fromm,​​ ​​ Bettelheim ed altri, tra cui specialmente W. Benjamin. A causa del nazismo nel 1938 l’Istituto si trasferì negli USA, ospitato dalla Columbia University. Con il ritorno nel 1950 a Francoforte, per l’impulso di M. Horkheimer (1895-1973) e Th. W. Adorno (1903-1969), l’Istituto fece «scuola». J. Habermas (n. 1929) se ne può considerare il prosecutore più autorevole.

2. La ricerca sociale della S.d.F. è organizzata secondo un approccio ultra-disciplinare che tiene conto di filosofia, psicoanalisi, economia, storia delle idee, ricerca empirica. Inizialmente si riferì principalmente al marxismo, ma esso stesso, specie di fronte agli esiti dello stalinismo, venne messo radicalmente in questione. La «teoria critica» della società (terminologia introdotta da Horkheimer nel 1937), connette l’indagine socio-economica con quella degli apparati ideologici e culturali in una prospettiva di emancipazione da ogni alienazione e dominazione per una società libera e razionale. Sono famosi gli studi sulla famiglia, sulla personalità autoritaria, sull’antisemitismo e sul razzismo. Soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, gli autori della S.d.F. accomunarono il totalitarismo nazi-fascista e stalinista al capitalismo tecnocratico, nella stessa radice di «eclisse della ragione», iniziata con l’ambigua «dialettica dell’illuminismo», in cui la ragione scientifica sarebbe stata ridotta a «ragione strumentale» e dominata da una logica efficientistico-tecnocratica, manipolatrice di uomini e cose, supporto ideologico al capitalismo delle multinazionali e a quello di Stato.

3. Rispetto a tali esiti, si può collocare l’affermazione di Horkheimer relativa alla «nostalgia del totalmente altro» e la ricerca di H. Marcuse di un «nuovo sensorio» (un nuovo modo di vedere e di pensare più attento alla dimensione estetica), così come la ricerca di J. Habermas per una ermeneutica finalizzata ad una società della comunicazione e del dialogo democratico. Nella linea francofortese si è mossa (e in vario modo ancora si riferisce) la​​ ​​ critica didattica e pedagogica; e ad essa si è ispirata la pedagogia dell’​​ ​​ emancipazione.

Bibliografia

Schmidt A. - G. E. Rusconi,​​ La S.d.F. Origine e significato attuale,​​ Bari, De Donato, 1972; Geninazzi L.,​​ Horkheimer & C.: gli intellettuali disorganici,​​ Milano, Jaca Book, 1977; Bedeschi G.,​​ Introduzione a la S.d.F.,​​ Roma / Bari, Laterza,​​ 22005.

C. Nanni