PSICOLOGIA DEL LAVORO
Settore della p. applicata che sviluppa un corpo di conoscenze rivolte allo studio delle attività lavorative umane, al fine di soddisfare le persone e nel contempo migliorare le loro prestazioni. Il frequente conflitto tra le due istanze ha portato la p.d.l. a sviluppare, nel corso della sua storia, concezioni spesso polarizzate o verso la produttività (soprattutto agli inizi) o verso lo sviluppo delle persone.
1. Apparsa agli inizi del ’900 (formalmente nel 1913 con il testo La p. e l’efficienza industriale di Hugo Munsterberg) si è caratterizzata dalla sua connotazione di p. industriale, in un contesto in cui prevaleva l’attenzione all’efficienza dei mezzi della produzione. In questa logica si è andata sviluppando la «psicotecnica» come disciplina tendente ad un migliore adattamento dell’uomo al processo produttivo. Successivamente al «taylorismo», che interpretava questa visione, il movimento delle «Relazioni umane» modifica radicalmente la prospettiva di analisi valorizzando gli atteggiamenti verso il lavoro e le relazioni nel gruppo operativo. Una svolta significativa, da un punto di vista metodologico, è stata generata dal lavoro del Tavistock Institute of Human Relations, che ha applicato al comportamento sociale i fondamenti della psicoanalisi freudiana. Questo contributo ha portato alla definizione del modello organizzativo dell’azienda come sistema aperto, ricco di sviluppi e di applicazioni sia teoriche sia pratiche. Attualmente la p.d.l. è direttamente connessa con la p. delle organizzazioni, dalla quale non si distingue nettamente nei temi di intervento.
2. Le principali aree tematiche trattate dalla disciplina sono: gli atteggiamenti verso il lavoro (gratificazione, alienazione, → motivazione), l’organizzazione del lavoro (responsabilità, significatività, conoscenza dei risultati, divisione, conflitti, decisioni, leadership, ruoli), l’orientamento al lavoro e l’ → orientamento professionale (la dinamica delle scelte), lo stress, la selezione.
3. Oggi si stanno delineando nuove prospettive nelle tematiche affrontate dalla p.d.l. In particolare risulta interessante lo studio sulla ricerca di senso e di significato nel lavoro e nelle organizzazioni (sensemaking), grazie anche ai contributi di studiosi come K. Weick. Un’altra prospettiva stimolante è l’analisi del lavoro secondo un approccio culturale, sviluppata tra l’altro da autori come C. Schein. Quindi, oltre al tema dei bisogni (tradizionalmente indagato nel passato), appaiono rilevanti le prospettive dei valori della persona e più in generale della cultura, come elementi influenzanti l’agire professionale. Questa lettura rimanda ad alcune problematiche ancora aperte nella p.d.l.: necessità di una maggiore integrazione con altre discipline affini (per es., la p. delle organizzazioni, l’ → antropologia culturale, l’etica, la → p. sociale), una maggiore ricerca e approfondimento su tematiche determinate dall’evoluzione delle relazioni sociali più in generale (per es., il mobbing o il già citato stress, l’innovazione e il processo creativo, il ricambio generazionale, la diversità etnica). Nei prossimi anni un tema di studio importante sarà quello di sviluppare la conoscenza disciplinare per comprendere come armonizzare la dimensione economica e produttiva dell’impresa e lo sviluppo e l’armonia della persona che opera in essa.
Bibliografia
Avallone F., P.d.l., Roma, Carocci, 1998; Spaltro E. - P. De Vito Piscicelli, P. per le organizzazioni, Milano, Angeli, 1990; Pedon A. - R. Maeran, P. e mondo del lavoro, Milano, LED, 2002; Sarchielli G., P.d.l., Bologna, Il Mulino, 2003.
G. Tònolo