PSICOPEDAGOGISTA

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PSICOPEDAGOGISTA

Di recente formazione, questa figura professionale si è precisata con l’affermarsi della​​ ​​ pedagogia come scienza e sua relativa epistemologia. Le funzioni dello p. sono svolte in diversi servizi sociali, scolastici e socio-sanitari pubblici e privati, nonché in libera professione. Nel campo sanitario «il Pedagogista è equiparato allo Psicologo», come da Sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, 13 luglio 1994, n. 763. «Le posizioni funzionali di pedagogista, p. e simili, sono equiparate al profilo professionale dello psicologo di cui all’art. 2 del D.P.R. 20 dicembre 1979 n. 761». I soggetti che le rivestono devono essere in possesso della laurea, acquisita nelle Facoltà Universitarie che ne hanno predisposto i curricoli.

1. Fin dall’antichità la parola «pedagogo» indicava chi si prendeva cura dei minori per istruirli ed educarli. A poco a poco, l’interesse per tale impegno si è amplificato con il diffondersi delle scuole, e, gradualmente, ha preso corpo l’esigenza di sviluppare una «scienza», appunto​​ ​​ la psicopedagogia che se ne occupasse. Ha iniziato il pedagogista​​ ​​ Herbart, nella prima metà del sec. XX, riconoscendole specifiche connotazioni; si è quindi avviato un discorso epistemologico in continua ricerca nei confronti della «pedagogia», dando la possibilità di creare spazi per chi si dedica a un approfondimento teorico ed ai problemi che ne derivano sui fronti dell’educazione (famiglia, scuola, gruppi, ambienti sociosanitari, formazione, reclutamento, orientamento di risorse umane, affido, adozione, sport e tempo libero, cultura, servizi all’infanzia e alla terza età…).

2. Poi con l’articolarsi della pedagogia in «scienze dell’educazione» e impegni educativi in ambienti nuovi (comunità terapeutiche, luoghi di lavoro...), si è utilizzato il termine p. in un senso più comprensivo, con funzioni proprie e competenze specifiche (di pedagogia, psicologia, didattica, tecnologia educativa), che appartenevano al pedagogista. Oggi, lo p. è colui che si dedica alla riflessione teorico-critica sulla natura della scienza pedagogica e sui fattori personali ed ambientali che vi contribuiscono. Il suo ruolo, negli ambienti educativi non è «solitario», ma, pur con qualche difficoltà, deve essere affiancato da un’équipe di altri competenti. Egli in modo particolare ha il compito di predisporre un intervento analitico e progettuale da affidare agli operatori diretti (insegnanti, genitori, operatori pedagogici). A lui compete la preparazione di un progetto organico personalizzato, in situazioni definite, dove si colloca il suo ruolo di figura specialistica.

Bibliografia

Auriemma O.,​​ Nuove figure professionali nella scuola, in «Prospettiva Educazione Permanente» 1-2 (1993) 32-38; Tomisch M.,​​ La funzione dell’operatore psicopedagogico nella scuola: area ponte dell’organizzazione, Atti del Seminario di studio dell’IRRSAE Lombardia, Milano, IRRSAE, 1995; Provveditorato agli Studi di Bergamo,​​ Il servizio psicopedagogico, Bergamo, Provincia di Bergamo, 2000; Trisciuzzi L. (Ed.),​​ Le nuove attività della funzione docente nella scuola della riforma, Firenze, La Nuova Italia, 2001.

G. Morante