PERSONALIZZAZIONE
In ambito pedagogico la p. si riferisce all’attività educativa finalizzata alla valorizzazione di ogni persona concreta, con le sue caratteristiche peculiari, con la sua originalità, con il suo bisogno fondamentale di comunicazione e di condivisione.
1. Il movimento delle → scuole nuove, all’inizio del XX sec., introdusse il concetto di insegnamento individualizzato per reagire ad una prassi scolastica che offriva lo stesso tipo di insegnamento a tutti gli alunni e pretendeva da tutti gli stessi risultati. Ben presto si vide che se a scuola si poneva attenzione solo agli aspetti individuali della formazione degli alunni, trascurando quelli sociali, i risultati non erano soddisfacenti. La capacità relazionale degli alunni non veniva infatti adeguatamente coltivata. Nacquero così le prime realizzazioni parziali di quella che V. García Hoz definì «educazione personalizzata», una espressione da lui coniata verso la metà degli anni sessanta del XX sec., quando costruì un sistema che ha avuto applicazioni pratiche, prima nelle scuole spagnole e poi in alcune scuole italiane non statali, abbondantemente documentate da pubblicazioni scientifiche. Dall’estate del 2002 alla primavera del 2006 il sostantivo «p.» e l’aggettivo «personalizzato» si ritrovano spesso anche nei documenti ufficiali del Ministero dell’Istruzione.
2. Quando i pedagogisti affermano che l’essere umano è una persona intendono sottolineare che non è semplicemente un organismo che reagisce agli stimoli dell’ambiente, ma un essere attivo che si interroga, osserva, modifica l’ambiente in cui vive e si lascia modificare da esso: un essere che è principio delle proprie azioni e che è naturalmente aperto alle relazioni. Nel concetto di persona sono racchiuse le due dimensioni individuale e sociale dell’essere umano, da considerare sempre insieme; mentre invece quando si pone esclusivamente l’accento solo su una di esse si finisce inevitabilmente nel riduzionismo pedagogico, nei suoi due estremi dell’individualismo o del collettivismo.
3. Le note distintive di un’attività didattica personalizzata sono: la presenza, nella progettazione, di obiettivi e quindi di attività sia comuni che individuali; la ricerca di una forma di eccellenza personale per ogni alunno; la contemporanea attenzione alle dimensioni di socievolezza-comunicazione e di unicità-originalità dell’alunno; la progettazione sia di attività obbligatorie che di attività facoltative / opzionali e quindi una certa partecipazione degli alunni nella scelta delle loro attività di apprendimento; l’uso di un apparato progettuale che tenda alla formazione nell’alunno di una visione unitaria del sapere; lo svolgimento delle unità di apprendimento, evidenziandone la significatività soggettiva, problematizzando i contenuti, facendo riferimento all’esperienza dell’alunno, ricollegando le nuove conoscenze a quelle già possedute; la valutazione criteriale effettuata sulla base della diagnosi iniziale e della previsione dei risultati possibili per l’alunno; la valutazione della personalità scolastica, nelle due dimensioni del comportamento scolastico e del comportamento di lavoro; la valutazione delle competenze piuttosto che delle singole prestazioni; il coinvolgimento attivo dell’alunno nella sua valutazione; la comunicazione degli esiti delle valutazioni mediante l’uso di giudizi articolati, o almeno di profili, piuttosto che di aggettivi o numeri, che inevitabilmente finiscono per appiattire e per uniformare in modo generico; la periodica sintesi educativa effettuata dall’insegnante per il singolo alunno e la conseguente riprogettazione condivisa del suo lavoro scolastico. Nell’educazione personalizzata l’insegnante ha una funzione di guida, capace di orientare, stimolare e motivare gli alunni all’impegno per raggiungere gli obiettivi previsti sia comuni che individuali.
Bibliografia
Bernal Guerrero A., Análisis del tratado de educación personalizada. Génesis y aportaciones, in «Revista Española de Pedagogía» (1999) 212, 16-49; García Hoz V. et. al., Dal fine agli obiettivi dell’educazione personalizzata, Palumbo, Palermo, 32002; Bertagna G., Valutare tutti valutare ciascuno, Brescia, La Scuola, 2004; Martinelli M., La p. didattica, Ibid., 2004; García Hoz V., L’educazione personalizzata, Ibid., 2005 (tit. orig.: Educación personalizada, Madrid, Rialp, 81988); La Marca A., Educazione del carattere e p. educativa a scuola, Ibid., 2005; Id., La p. tra famiglia e scuola, Ibid., 2006.
G. Zanniello