BINET Alfred

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BINET Alfred

n. a Nice nel 1857 - m. a Samois (Fontainebleau) nel 1911, psicologo francese.

Direttore del laboratorio di psicologia fisiologica alla Sorbona (1894). Fondatore e direttore della rivista​​ Année psychologique​​ (1894). Ideatore, con Th. Simon, della scala metrica dell’intelligenza (1905). Nel 1899 diede vita alla​​ Société libre pour l’étude psychologique de l’enfant.

1. B. portò validi contributi in psicologia clinica ed in quella comparativa; effettuò numerose ricerche in psicologia sperimentale occupandosi, in contrasto con​​ ​​ Wundt, dei processi psichici superiori e anticipando metodologie e risultati della​​ Scuola di Wiirzburg.​​ Il passaggio verso questa prospettiva è documentato dal superamento della visione associazionistica (La psychologie du raisonnement)​​ per approdare all’Étude expérimentale de l’intelligence.​​ Nella psicologia differenziale, di cui fu l’ideatore, sottolineò come le differenze individuali siano più spiccate nei processi superiori che in quelli elementari. Rivoluzionando il concetto di sperimentazione, B. modificò la funzione sia del soggetto che dello sperimentatore e ruppe, pertanto, l’abitudine acquisita di effettuare degli esperimenti psicologici nel chiuso del​​ ​​ laboratorio, sostenendo la necessità di avvalersi anche di soggetti presi da diversi ambienti fra cui la scuola.

2. Nella​​ ​​ pedagogia sperimentale B. si fonda sulla psicologia sperimentale, sulla misura del profitto degli allievi, su una raccolta sistematica dei documenti, sulla valutazione dei metodi d’insegnamento e sul valore degli insegnanti, sulla necessità d’introdurre in pedagogia un controllo, sulla partecipazione di esperti scolastici. Pur mancando in B. un impianto organico di sperimentalismo educativo (Les idées modernes sur les enfants),​​ tuttavia le sue ricerche psicopedagogiche e psicodidattiche costituiscono dei punti fermi per la messa a punto di preziosi strumenti per la sperimentazione educativa.

3. La peculiarità di B. è la singolarità dei suoi percorsi scientifici e, contemporaneamente, il suo non allinearsi ai modelli preesistenti per rintracciare la specificità della psicologia stretta da un lato dalla filosofia e dall’altro dalla fisiologia senza rimanere prigioniero della psicometria e dalla nascente psicologia dell’educazione, allora in piena effervescenza, ma ancora priva di una sua identità.

Bibliografia

Bertrand F. L.,​​ A. B. et son oeuvre,​​ Paris, Alcan, 1930; Zuza F.,​​ A. B. et la pédagogie expérimentale,​​ Louvain, Nauwelaerts,​​ 1948; Wolf Th. H.,​​ A. B.,​​ Chicago / London, The University of Chicago Press, 1973; Zazzo R.,​​ A.B. (1857-1911), in «Perspectives: revue trimestrielle d’éducation comparée» 23 (1993) 101-112.​​ Tra le più importanti ediz. delle opere di B.: quelle fatte sotto la direzione di Bernard Andrieu (Éditions Euridit).

C. Trombetta