INNOVAZIONE
È un vocabolo di recente comparsa nella letteratura pedagogica, ma ha avuto successo immediato soprattutto a partire dagli anni ’70, anche ad opera degli organismi internazionali.
1. L’i. come termine richiama il cambiamento, ma nell’ambito pedagogico essa non indica qualunque cambiamento. Un’autentica i., ben lungi dall’improvvisazione, dal cambiamento fine a se stesso, dal pragmatismo deleterio, richiede una serietà di ricerca, sperimentale e non, con un’intenzione deliberata e un accurato processo di programmazione-realizzazione-verifica, il cui risultato deve costituire un effettivo miglioramento qualitativo. Essa indica così l’applicazione dell’esito positivo della ricerca e spesso viene a significare la strategia della ricerca-azione (Action research; Aktionforschung).
2. L’i. è un processo complesso che si effettua a vari livelli: istituzionale, organizzativo, didattico, e richiede competenze e strategie, nonché l’assicurazione delle condizioni e dei mezzi necessari. In questi ultimi decenni la scuola ha vissuto un periodo intenso di trasformazioni profonde attraverso le i. relative a: revisione dei programmi e → programmazione, nuovi sistemi di → valutazione e di → formazione degli insegnanti, collegialità, integrazione scolastica degli handicappati, apertura della scuola al sociale, sperimentazione, continuità educativa, valorizzazione dei nuovi mezzi tecnologici, → e-learning, ecc. I campi toccati dall’i. hanno contemplato, perciò, non solo i cambiamenti concettuali (programmi e metodi di insegnamento, → software didattico compreso, in relazione all’individuazione dei nuovi compiti specifici della scuola), ma anche i cambiamenti relazionali e organizzativi (la partecipazione interna-esterna come criterio organizzativo e formativo, il → team teaching), e i cambiamenti materiali riguardanti attrezzature e sussidi (laboratori multimediali, hardware audiovisivi, biblioteche di lavoro, TV a circuito chiuso e aperto, computer, internet, ecc.). Le riforme scolastiche, sia grandi che piccole, sono pure delle i. pedagogiche, sebbene non sempre in senso positivo soprattutto se sono dovute esclusivamente all’ideologia del regime politico.
3. Urge oggi creare delle vie per un’opportuna comunicazione e cooperazione tra ricercatori, insegnanti e organi decisionali: istituire dei centri di ricerca in connessione diretta con le scuole e gli insegnanti, sia per favorire un flusso ininterrotto d’informazioni tra persone interessate e una partecipazione attiva alla ricerca da parte degli insegnanti, sia per consentire alle autorità competenti di valutare ostacoli e difficoltà nell’introdurre certe i. In ogni caso, l’adeguata formazione iniziale e continua degli insegnanti costituisce il motore principale dell’i.
Bibliografia
Ceri, Études de cas d’innovation dans l’enseignement, 4 voll., Paris, Ocde, 1973; Huberman A. M., Understanding change in education. An introduction, Paris / Genève, Unesco / BIE, 1973 (31979); House E. R., Tres perspectivas de la innovación educativa, in «Revista de Educación» 36 (1988) 5-34.
H.-C. A. Chang