VERITÀ: educazione alla
Ogni uomo, con l’uso della ragione, si pone domande sul senso della vita; perché non potrebbe vivere senza darsi delle risposte, senza il desiderio di sapere. Ma che cos’è la sapienza? Il sapere, come definizione conoscitiva di tale ricerca, a partire dal mondo classico, si caratterizza come ricerca della v.
1. La scienza, il diritto e la religione, cercano di scoprire in che cosa consiste la v. Il suo studio in sé appartiene alla logica filosofica, e in modo più pertinente alla metafisica, epistemologia e filosofia del linguaggio. Ma anche l’esperienza religiosa insegna a cercare risposte alla domanda: che cosa è la v.? La → Bibbia afferma che «la v. è Dio», e solo in lui è possibile conoscere la v. del mondo in cui l’uomo è posto, la v. dell’uomo dotato di intelligenza e di libertà, la v. degli altri con cui ogni persona è in cammino nella storia. L’educazione alla v. diventa quindi un compito arduo nella cultura attuale che vede la caduta delle ideologie frantumando il concetto stesso di v.: ciascuno diventa per se stesso criterio di v., perché ciascuno ha la «sua v.». Si fa così strada una pericolosa confusione che fa intendere la v. in modo molto ridotto, quasi una somma di v. parziali ritenute tali dall’esaltazione del metodo scientifico, che non esaurisce certamente da solo tutta la v. Così nella crisi del concetto di v. viene coinvolta anche l’identità della → persona, che viene distratta dal non essenziale e invasa da uno scetticismo generalizzato e da un facile relativismo. Si dà per scontato che ognuno può possedere delle piccole v., che possono assurgere a criteri di scelte morali e che nessuno è possessore di tutta la v.
2. Su questi presupposti culturali gli educatori dovranno orientare le scelte che regolano la ricerca, agendo ragionevolmente prima di tutto sui focolai di crisi del concetto di v., e proponendo itinerari di inversione di tendenza: a) favorire la dimestichezza con la metafisica, come incontro che aiuterà l’intelligenza a cercare la v. che ci trascende, contro le trappole del relativismo e del soggettivismo; b) proporre la → testimonianza come capacità di dare senso vero alle parole, perché esse recuperino il loro intrinseco significato. Se il → metodo scientifico è la via di accesso alla conoscenza del mondo materiale, la testimonianza è la via di accesso alla conoscenza delle v. che sono di ordine diverso (la v. di se stessi, degli altri, di Dio); c) rispettare l’oggettività della v., contro forme di spontaneismo, operando un rovesciamento di quella prospettiva che nella moderna cultura ha sostituito l’oggettività della v. col punto di vista soggettivo della «sincerità personale»; d) rendere valido il criterio della v. oggettiva ridimensionando quello dell’efficacia scientifica. La v. agisce nell’interno della persona umana; una v. che non può essere messa sullo stesso piano dell’indagine empirica e misurata con gli stessi strumenti.
3. Il metodo che favorirà lo sviluppo delle tappe di questi cammini culturali si deve configurare come: a) ricerca del bene-vero-bello delle culture del passato, recuperando una radice storica di continuità contro ogni forma di presentismo: i → valori della storia non possono essere beni effimeri; sono trascendenti, sempre riproponibili anche se in modi diversi nelle diverse culture, perché sempre attuali; b) riappropriazione dei valori umani profondi che sono legati al criterio di v. su cui è fondata l’umanità: la fiducia nella v. che si trascende e la fedeltà a questa v. Per la Bibbia è vero ciò che resiste all’usura del tempo; c) inserimento graduale nella dinamica di ricerca della v., dove l’uomo è il punto di partenza e la v. di Dio il traguardo di arrivo; d) sostituzione dei concetti devianti e talvolta subdoli che nella storia del pensiero hanno preso il posto della v.: ciò che è vero, è vero per sempre, perché la v. è immutabile; e) purificazione degli aspetti sociali, politici ed economici della vita umana da tutto ciò che è estraneo al concetto di v. ed ai valori che esso racchiude e dei quali è portatore, per fare dell’uomo un essere vero ed un essere libero; f) coinvolgimento della libertà intellettuale nel lasciarsi educare dalla v. ed educare alla v., esperienza umana che deve diventare il cuore vitale della cultura: aprirsi al senso degli esseri e delle cose, della vita, dell’amore, della morte, dell’aldilà.
Bibliografia
Poupard P., Chiesa e culture. Orientamenti per una pastorale della intelligenza, Milano, Vita e Pensiero, 1985; Mura G., Ermeneutica e v., Roma, Città Nuova, 1990; Id., Cercare la v. nella cultura contemporanea, Ibid., 1994; Giovanni Paolo II, Fede e ricerca. Testo integrale dell’Enciclica «Fides et ratio» con introduzione e commento di Antonio Livi, Roma, Edizioni Romane di Cultura, 1998; Swirnov A., La filosofia mistica e la ricerca della v., Roma, Simmetria, 2005; Grosso M., Alla ricerca della v. La filosofia cristiana in É. Gilson e J. Maritain, Roma, Città Nuova, 2006.
G. Morante