IGIENE
È quella branca della medicina che mira a conservare la salute prevenendo o eliminando i pericoli che la minacciano. Studia i mezzi idonei a favorire il normale svolgimento delle varie funzioni dell’organismo e si interessa della bonifica dell’ → ambiente. In questo senso abbraccia tutto l’ambito della medicina preventiva, ma non si limita soltanto ad esso, poiché si estende all’ambito psicologico cercando di garantire l’equilibrio psichico di ogni soggetto e il suo armonico inserimento nell’ambiente sociale. Inoltre, configura i principi generali in base ai quali vengono emanate le norme operative.
Articolazioni. La pratica dell’i., si attua a livello sia individuale (personale) sia collettivo (pubblica). L’i. personale si riferisce tanto al corpo quanto alla mente. Per la prima parte tratterà (e si curerà) dell’alimentazione, del vestiario, del lavoro, dello → sport, del disinquinamento degli ambienti. Per la seconda parte aggiungerà la regolamentazione del sonno (indispensabile per il sistema nervoso centrale quale substrato fisico delle attività mentali); lo sviluppo della capacità di auto ed etero-gratificazione; la gestione delle emozioni, degli affaticamenti e degli adattamenti; la cura di validi rapporti interpersonali ecc. L’i. pubblica si occupa degli ambienti (suolo, acqua, aria, abitazioni comunitarie, uffici, mezzi di trasporto pubblico); del lavoro collettivo e delle condizioni in cui esso viene svolto. Sorveglia sulle minacce che possono derivare da eventuali incurie nello Smaltimento dei rifiuti e previene le epidemie. Si distingue pertanto un’i. generale e un’i. speciale per diversi settori. Si può considerare anche un aspetto promozionale dell’i., che si identifica con l’educazione alla → salute.
2. Cenni storici. Nelle antiche civiltà non sono mancate le prescrizioni e le proibizioni per garantire la salute. Nella Bibbia esse sono numerose e assumono una forma di sacralità che alcune volte le fa assomigliare alle prescrizioni liturgiche. Nella forma scientifica moderna bisogna riferirsi al sec. XVIII e XIX specialmente dopo le scoperte di Pasteur sui germi e la possibilità di sterilizzazione. Le bonifiche e le disinfestazioni hanno eliminato tanti pericoli di contaminazione e l’avvento degli antibiotici ha dato la possibilità di combattere con successo i batteri. Contro i virus invece si approntano di solito forme indirette che stimolano le difese dell’organismo. Le vaccinazioni, l’apporto vitaminico abbondante, specie alimentare, e tutti i ritrovati che possono stimolare adeguatamente le difese immunitarie sono provvedimenti utilissimi per difendersi contro gli aggressori microbici.
3. Note generali d’i. L’aria che respiriamo dovrebbe avere pressappoco la seguente composizione: Azoto 78%, Ossigeno 21%, gas rari, fra cui il più importante è l’argo, 1%, biossido di Carbonio (anidride carbonica) 0,04%. Non ci dovrebbero essere né altri gas né germi patogeni né molto pulviscolo né sostanze allergizzanti, nocivi specialmente per le vie respiratorie. La temperatura dell’aria dovrebbe aggirarsi fra i 15 e i 25 gradi, tenuto conto che la temperatura interna dell’organismo è fra i 39 e i 40 gradi. Il grado di umidità è pure di notevole importanza e non ci dovrebbero essere più di 8 grammi di vapore acqueo per metro cubo di aria. Un’umidità troppo bassa lede la mucosa delle vie respiratore, mentre una troppo alta, specialmente se fredda, favorisce le artrosi e le forme reumatiche. L’umidità alta e calda deprime il funzionamento del sistema nervoso.
4. L’alimentazione dovrebbe essere valutata bene sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Si parte dal dato fondamentale che il metabolismo basale, cioè il consumo di energie a completo riposo e a temperatura standard è di circa 1.500 calorie per un soggetto di metri 1,70 di altezza, 70 Kg di peso e metri quadrati 1,70 di superficie corporea. A queste calorie del metabolismo basale bisogna aggiungerne altre 1.000 per un lavoro medio e 1.500 per un lavoro pesante, con un totale di 3.000 calorie. Gli sportivi, i minatori, i militari in situazioni particolari possono raggiungere occasionalmente cifre più alte; tuttavia è sempre necessario non eccedere per non determinare sovrappeso. Le diete variano a seconda delle temperature ambientali, del lavoro da svolgere e del periodo di crescita o meno. La dieta mediterranea ha pressappoco queste indicazioni: glicidi da 60 a 65%, lipidi da 20 a 25%, protidi da 15 a 20%, tenendo conto che nel periodo di crescita si aumentano i protidi che rappresentano il principale materiale di costruzione.
5. L’i. scolastica tiene conto non solo delle cubature e del riscaldamento degli ambienti interni e dell’idoneità di quelli esterni con parchi e attrezzature per i giochi, ma anche della resistenza degli allievi al lavoro mentale a seconda dell’età. Diamo qualche riferimento: un bambino di 6-7 anni può prestare attenzione per non più di un quarto d’ora consecutivo e durante il corso della giornata può eseguire lavori mentali per non più di tre ore; uno di 12-13 anni per 4 ore circa; una persona adulta per circa 8 ore. Una cosa estremamente importante dal punto di vista psico-pedagogico sarebbe che le varie agenzie educative (famiglia, scuola, parrocchia, club, ecc.) condividessero gli stessi principi pedagogici, avessero in comune i valori umani fondamentali e una stessa visione antropologica di base in modo da non disorientare i soggetti in crescita.
Bibliografia
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V. Polizzi