MODULI DIDATTICI

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MODULI DIDATTICI

Il termine m. (dal lat.​​ modulus,​​ diminutivo di​​ modus,​​ misura, regola, modello) nell’ambito didattico viene utilizzato di recente per indicare un insieme di esperienze di apprendimento (costruite generalmente in forma di​​ ​​ unità didattica), riferite ad una disciplina o ad alcune discipline di studio, con l’indicazione precisa degli obiettivi da raggiungere, dei prerequisiti e della durata complessiva di svolgimento. A volte viene usato come sinonimo di unità didattica.

1. Ogni m.d. è un micro-curricolo (​​ curricolo), quindi include, in rapporto ai soggetti alunni a cui è destinato, gli elementi essenziali costitutivi quali: obiettivi - contenuti - procedimenti / attività - mezzi - momenti e modalità della verifica. La caratteristica di un m. è la possibilità di combinarlo variamente con altri, in relazione con le competenze o qualificazioni previste; la durata dello svolgimento di un m. spesso viene a coincidere con la periodicità interna assunta (settimanale, mensile, trimestrale, o quadrimestrale e più). Si parla così di corsi o insegnamenti modulari, o di organizzazione per m. che non ha una struttura sequenziale bensì quella a rete con un’ottica sistemica.

2. Data la diversa componibilità dei m. la modularità viene utilizzata soprattutto nell’ambito della​​ ​​ formazione professionale dove gli utenti possono essere, in partenza, di livello diverso di preparazione e aver bisogno di uscire al termine di un m. e di rientrare per proseguire la qualificazione più elevata attraverso altri m. La struttura di ogni m. include:​​ titolo​​ (tema disciplinare, pluri o interdisciplinare, o trasversale),​​ sommario​​ (indicazione dei destinatari, delle unità didattiche previste e della durata in termini di giorni, settimane e ore),​​ finalità e obiettivi​​ (espressi in termini di conoscenze, competenze e capacità),​​ prerequisiti,​​ contenuti​​ (temi, argomenti, problemi),​​ mezzi​​ (libro, saggi, fotocopie, software didattico, ecc.),​​ metodi,​​ valutazione​​ (criteri e tipi di prove).

3. Nell’ambito italiano si parla dell’organizzazione modulare anche in riferimento alla scuola primaria in cui di recente si è introdotta la pluralità dei docenti anziché il maestro unico, cosicché due classi vengono affidate a tre insegnanti e tre classi a quattro insegnanti. Ovviamente la programmazione educativo-didattica secondo questa riforma comporta una modalità particolare, chiamata appunto «organizzazione modulare».

Bibliografia

Arends R. et al.,​​ Handbook for the development of instructional modules in competency-based teacher education programs,​​ Buffalo, The Center for the Study of Teaching,​​ 21973; Warwick D.,​​ Teaching and learning through modules, Oxford, Blackwell, 1988;​​ Tiriticco M.,​​ La progettazione modulare nella scuola dell’autonomia, Napoli, Tecnodid, 2000; Zanchin M. R. (Ed.),​​ Le interazioni educative nella scuola dell’autonomia: itinerari di didattica modulare, Roma, Armando, 2002.

H.-C. A. Chang