MOBILITÀ SOCIALE

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MOBILITÀ SOCIALE

La m.s. è il passaggio di un individuo da uno​​ ​​ status sociale ad un altro, da uno strato ad un altro lungo una struttura gerarchica di classe (m.​​ verticale),​​ o da una posizione sociale ad un’altra entro lo stesso strato,​​ ​​ classe, o gruppo (m.​​ orizzontale).

1. La m. verticale può essere​​ ascendente,​​ quando il movimento tende verso l’alto della scala socio-economica, migliorando lo status, e​​ discendente​​ quando è mobile verso il basso e il soggetto perde di status. Si parla inoltre di m.​​ intragenerazionale​​ (o di carriera),​​ quando ci si riferisce alla m. verticale sperimentata da un singolo individuo nelle promozioni e avanzamenti della propria carriera professionale. La m.​​ intergenerazionale​​ invece è quella che si riferisce all’ascesa o alla discesa di status sociale che avviene dai nonni, ai figli e ai nipoti. La quantità di m. verticale in una società rappresenta l’indice principale del suo grado di «apertura» e di flessibilità lungo la scala socio-economica. È un fenomeno universale, regolato in genere da norme più o meno esplicite operanti all’interno dei sistemi sociali.

2. I fattori influenti sulla m.s. possono essere di tipo​​ strutturale:​​ come la flessibilità / rigidità della stratificazione sociale, il rapporto tra domanda e offerta del mercato del lavoro, lo sviluppo demografico, la struttura della parentela; e di tipo​​ culturale:​​ come l’ideologia della m., le immagini prevalenti di società, le regole del gioco e della carriera, l’uguaglianza delle opportunità. La m.s. produce​​ effetti​​ evidenti sia sulla società che sull’individuo, come per es. il cambiamento della composizione delle classi; il cambio dei valori dagli strati di partenza a quelli di arrivo; l’incremento della partecipazione negli ascendenti e di opposizione radicale nei discendenti; tensioni, ansia / incertezza rispetto ai temi dell’identità, dei valori, del protagonismo sociale; flessibilità dei confini fra strati, classi e ristrutturazione dei rapporti tra le diverse organizzazioni sociali.

Bibliografia

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R. Mion