LIBRO
In origine pellicola interna di un fusto usata per la scrittura, in seguito parte di un’opera scritta, designa oggi sia un insieme ordinato di fogli cartacei rilegati, scritti e, più frequentemente, stampati, sia, per metonimia, il testo in essi contenuto.
L’industria della carta, sviluppatasi in Europa tra il XIV e il XV sec., produce il materiale che, insieme al perfezionarsi della tecnica tipografica, costituisce il l. come oggi lo conosciamo. I primi l. di carta stampata prendono il nome di incunaboli e sono spesso impreziositi da incisioni. La componente iconica raggiunge nel tempo elevati livelli tecnici, anche in rapporto alla domanda dell’editoria scientifica, fino all’esito eccezionalmente raffinato dell’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert (1751-1772). Diversi erano stati nel tempo i materiali su cui tramandare e diffondere la parola scritta: dal III millennio a.C. le tavolette incise in cuneiforme trasmettono la cultura mesopotamica; prevale poi per lungo tempo il papiro, in fogli o rotoli nell’area dell’antico Egitto e per tutto il mondo classico, molto gradualmente sostituito dalla pergamena. Di questo materiale sono costituiti i codici, che possono essere anche raschiati e riscritti (palinsesti) e che sono molto spesso miniati. Si preferisce in seguito per maggiore praticità e minori costi la carta (esistono codici umanistici cartacei) con cui si realizza la diffusa esigenza di «scrittura artificiale», cioè, di fatto, della stampa (Gutenberg, 1456).
2. Nella sua storia, al l. sono stati attribuiti compiti di conservazione / testimonianza della cultura e di diffusione delle informazioni e delle idee. Proprio con la stampa si sviluppa infatti il l. funzionale: il trattato scientifico, l’opera divulgativa, la libellistica. Al l. come veicolo di idee e di formazione è collegato il suo significato pedagogico più evidente, spesso non separabile dai problemi dell’alfabetizzazione e dell’insegnamento. Ma su entrambi i versanti la cultura e la civiltà del l. sono chiamate oggi a confrontarsi con il futuro multimediale, soprattutto in rapporto all’acquisizione, alla disponibilità e al controllo delle informazioni. Ne deriva la necessità, da elaborare in termini pedagogici, di un equilibrato discernimento tra la rapidità delle accelerazioni culturali e l’esigenza della memoria storica.
Bibliografia
Di Milano V. (Ed.), Manuale enciclopedico della bibliofilia, Milano, Sylvestre Bonnard, 1997; Blumenberg H., La leggibilità del mondo. Il l. come metafora della natura, Bologna, Il Mulino, 1999; Barbier F., Histoire du livre, Paris, Armand Colin, 2000 (tr. it.: Storia del l. dall’antichità al XX secolo, Bari, Dedalo, 2004); Brezzi P., Storia del l. e dell’editoria, dai codici a Internet, Roma, Visceglia, 2005.
R. Lollo