INFERENZA
Il processo mentale mediante il quale da premesse si traggono conclusioni (→ ragionamento). Più specificatamente, e in relazione al processo di → comprensione di un testo scritto, l’i. è un’attività mentale con la quale si inducono nuove conoscenze da informazioni suggerite dal testo. Dagli anni ’70 fino ad oggi, la ricerca psicolinguistica si è interessata moltissimo alla natura del processo inferenziale.
1. I. logiche e pragmatiche. Un’i. linguistica può dedurre, dalle informazioni fornite dal testo, un nuovo contenuto informativo attraverso un processo logico. In questo caso si parlerà di i. logica. Tuttavia non tutte le nuove informazioni che possiamo dedurre da un testo sono estratte secondo un processo logico formale. Assai più spesso più che dal testo esse sono estratte dal modo di intendere quanto si dice e cioè dalle «rappresentazioni» che si posseggono dei fatti in questione. Queste i. sono quelle che più comunemente facciamo e sono dette: i. pragmatiche. Esse hanno origine dalla nostra mappa cognitiva e dal modo con cui è organizzata la rappresentazione di una conoscenza. Un’i. può essere anche definita per il grado di certezza che può avere nei confronti delle informazioni che vengono date. Essa può dunque essere necessaria, probabile o possibile. Da una stessa informazione possono essere estratte molte informazioni nuove, ma non tutte godono dello stesso grado di attendibilità.
2. I. retrospettive ed elaborative. Nella comprensione di un testo linguistico si possono aggiungere nuove informazioni anche in altri due modi: attraverso le i. chiamate elaborative inference (i. frutto di elaborazione) o forward inference (i. prevedibili), oppure attraverso le cosiddette bridging inference (i. che fa da ponte) o backward inference (i. retrospettiva). Le prime sono i. che un ascoltatore o lettore può fare, per arricchire e ampliare il testo, ma non sono necessarie per la comprensione; le seconde sono invece necessarie e devono essere compiute al fine di preservare la coerenza del testo.
3. Rilevanza formativa. Molti studi sono stati e continuano ad essere condotti sui processi inferenziali linguistici. Essi sono molto utili per rilevare e conoscere meglio i processi di comprensione, per scoprire l’origine delle difficoltà di comprensione o della comprensibilità di un testo, per indagare più a fondo l’attività della mente umana, per capire le ragioni per le quali nel corso della lettura non si verifica un’esplosione di i., e quali siano le i. che hanno un effetto maggiore sul ricordo di ciò che è letto o ascoltato, per analizzare le variazioni della capacità inferenziale a seconda dell’età, per chiarire il momento in cui i processi inferenziali avvengono (se durante o dopo la lettura di un testo), ecc. I fatti acquisiti sembrano essere i seguenti: a) la produzione di i. dipende dal tipo di testo: il testo espositivo è più comprensibile se richiede meno i. di quello narrativo; b) la quantità e la possibilità di i. dipendono dalla quantità di conoscenze disponibili nel lettore; c) la quantità di i. dipende anche dall’età del soggetto che legge. Gli anziani manifestano difficoltà ad effettuare i. a motivo del difficile controllo del flusso di conoscenze attivate dalla loro memoria a lungo termine; d) la quantità di conoscenze attivate nei testi narrativi tende a diminuire a mano a mano che si procede nella lettura; e) struttura delle conoscenze, interesse e scopo possono spiegare il perché non avvenga un’esplosione dei processi inferenziali; f) le i. causali e motivazionali facilitano la costruzione di una rappresentazione testuale coerente.
Bibliografia
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M. Comoglio