CUOCO Vincenzo

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CUOCO Vincenzo

n. a Civitacampomarano (CB) nel 1770 - m. a Napoli nel 1823, uomo politico, storico, filosofo, pedagogista italiano.

Inizialmente avviato all’avvocatura, partecipa alla rivoluzione partenopea del ’99. Costretto all’esilio, trascorre un periodo a Milano ove scrive il​​ Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799​​ e il​​ Platone in Italia.​​ Fonda il «Giornale Italiano». Torna a Napoli (1805) e ricopre importanti cariche pubbliche. Membro della Commissione appositamente nominata dal re, redige il​​ Rapporto al re Gioacchino Murat e progetto di decreto per l’organizzazione della P.I.​​ (1809). Punto fondamentale del suo pensiero è una chiara derivazione dal​​ ​​ Vico con la conseguente valorizzazione della storia e, in questa, dell’insopprimibile opera dell’uomo (onde la Costituzione politica deve trovare la sua linfa vivificatrice negli usi e nella tradizione del popolo). Valore insostituibile ha l’educazione «senza la quale le migliori leggi restano inutili: esse potranno essere scritte, ma la sola educazione può imprimerle nel cuore dei cittadini». L’educazione deve essere​​ universale​​ (cioè comprendere tutte le scienze e tutte le arti),​​ pubblica​​ (trovare cioè il pieno appoggio nei pubblici poteri) e​​ uniforme​​ (in modo tale, però, che non ne venga «distrutta l’energia dell’individuo»). Un’educazione che «educhi gli uomini alla morale, insegnandola dalla prima età, insegnandola in tutte le età, mostrandola in tutti i modi», sì da educare «la nazione intera, rendendola egualmente potente di senno, di cuore, di mano». Il C., relatore della citata Commissione, prevede una struttura scolastica articolata in direzione generale, educazione primaria, media, sublime (università) concludendo: «in tutto il nostro progetto abbiamo proposto sempre lo scopo di perfezionare non solo le scienze, ma gli uomini».

Bibliografia

a)​​ Fonti:​​ Cortese N. - F. Nicolini,​​ Scritti vari di V.C.,​​ Parte prima (1801-1806), Parte seconda (1806-1815), Bari, Laterza, 1924. b)​​ Studi:​​ Gentile G.,​​ V.C. pedagogista,​​ in «Rivista Pedagogica» (1908) 2, 161-180; 3, 257-284; Flores d’Arcais G.,​​ La pedagogia di V.C.,​​ Padova, CEDAM, 1948; Nicolini G.,​​ V.C. pedagogista politico, Padova / Rovigo, 1951; L aporta R.,​​ La libertà nel pensiero di V. C., Firenze, La Nuova Italia, 1957; Borghi L. (Ed.),​​ Il Risorgimento, Firenze, Giuntine-Sansoni, 1958; Gambaro A., «La pedagogia italiana nell’età del Risorgimento», in​​ Nuove questioni di storia del Risorgimento, vol. II, Brescia, La Scuola, 1977, 535-792; Scirocco A.,​​ L’Italia del Risorgimento​​ (1800-1860), Bologna, Il Mulino, 1990; Scuderi G.,​​ Storicismo e pedagogia. Vico,​​ C.,​​ Croce,​​ Gramsci, Roma, Armando, 1995; Flores d’Arcais G., «C.», in​​ Enciclopedia Filosofica, vol. III, Milano, Bompiani, 2006, 2488-2490.

F. De Vivo