PSICOPEDAGOGIA
La p. studia lo statuto epistemologico-concettuale e sintattico-procedurale che ha il suo oggetto nella ricerca-intervento sulle condizioni psicologiche caratterizzanti il processo educativo, dentro le trame relazionali dello spazio di vita personale del soggetto (bambino, adolescente, anziano).
1. Analizza, perciò, tale soggetto nella configurazione dinamica delle sue diverse dimensioni evolutive (esperienza, progettualità, immagine di sé e del sé) che sono le garanzie del percorso di sviluppo in chiave teorico-pratica, in grado di costruire modelli di ricerca e di intervento, operazionalizzandoli e definendone percorsi coerenti e congruenti rispetto ai modelli. La ricerca di uno statuto epistemologico, con l’analisi disciplinare che ne discende, rappresenta perciò per tale disciplina un compito complesso, per la difficoltà di identificarne l’identità sia all’interno della bipolarità teoria / applicazione, che nelle modalità pedagogiche conseguenti.
2. La p. è quindi la disciplina scientifica che si occupa di individuare e controllare i fattori che influiscono sullo sviluppo del soggetto e che possono facilitarne o ostacolarne la maturazione (apprendimento, motivazione, crescita affettiva e sociale, relazione con gli altri). L’educazione, partendo dalle situazioni reali della persona e mirando alla sua maturità secondo il modello uomo che si vuole costruire, crea le condizioni positive e ne limita gli ostacoli.
3. Se la p. è interessata ai processi di formazione della → personalità in generale (percettivo-motori, cognitivi, affettivi, relazionali e sociali), i processi specifici di apprendimento linguistico vengono studiati dalla → psicolinguistica pedagogica; mentre altri processi di settori speciali dell’apprendimento (scientifico, artistico, storico, ecc.) sono demandati alla psicodidattica e alla → didattica speciale. In particolare, la p., come scienza applicata, concorre a studiare il sistema bio-psico-sociale proprio dell’educazione, in concorso con la psico-biologia e con la psico-sociologia. In tal modo la p. fa da ponte tra la psicologia e la pedagogia, intesa come sistema teorico-pratico il cui oggetto specifico è il buon funzionamento psichico della persona, positivamente nella figura del bene-essere e della salute e più largamente in quella delle capacità e dell’apprendimento; e all’opposto nella figura clinica di studio dei disturbi di personalità e dei correttivi necessari. Infatti, come in generale la pedagogia, così in particolare la p. è orientata al miglior dover-essere, al miglior sapere, al miglior poter-fare, al funzionamento ottimale. In tal senso è alla base della triplice forma dell’orientamento (personale, scolastico, professionale) e stimola anche interventi e programmi di diagnostica e di recupero. Interessa e richiede la formazione e la competenza dell’educatore e dello → psicopedagogista.
Bibliografia
Trombetta C., Genesi e sviluppo della psicologia dell’educazione in Italia, Cosenza, Due Emme, 1993; Farneti A., Elementi di psicologia dello sviluppo: dalle teorie ai problemi quotidiani, Roma, Carocci, 1998; Pontecorvo C., Manuale di psicologia dell’educazione, Bologna, Il Mulino, 1999; Prellezo J. M. - R. Lanfranchi, Educazione e pedagogia nei solchi della storia, Torino, SEI, 2004; Carugati F. - P. Selleri, Psicologia dell’educazione, Bologna, Il Mulino, 2005; Briulotta G. C., Manuale di psicologia dell’educazione. Una prospettiva ecologica per lo studio e l’intervento sul processo educativo, Palermo, McGraw-Hill, 2005.
G. Morante