WELTANSCHAUUNG
Termine ted., invalso in molte lingue, per indicare la visione del mondo e della vita.
1. Esso indica più specificatamente la rappresentazione mentale e il discorso che ogni popolo, cultura, epoca, gruppo ed individuo si fanno del mondo (cioè della totalità delle cose con cui storicamente ci si rapporta) e della vita (cioè della propria e comune esistenza), dando loro, via via, un determinato senso e valore, nel corso e nell’evolversi della vicenda storica personale e comunitaria. Presente già nella cultura tedesca ottocentesca, è stato tematizzato da W. Dilthey e K. Jaspers. Il primo lo ha collegato in particolare con lo «spirito del tempo», vale a dire con ciò che dal punto di vista culturale, artistico, filosofico, politico e religioso distingue un’epoca o un periodo da un altro. Il secondo, a sua volta, ha distinto nelle W. l’aspetto soggettivo, gli atteggiamenti, dall’aspetto contenutistico, le immagini.
2. La W. individuale e di gruppo ha una notevole rilevanza in educazione. Infatti non è senza significato per l’agire educativo l’atteggiamento spontaneo o riflesso che si ha nei confronti della realtà in generale o di fronte al tempo, al passato, al presente, al futuro (paura, conservazione, contestazione, impegno riformatore, pessimismo, ottimismo, assenza o presenza di prospettive, ecc.). Né saranno meno significative le immagini, le idee, i valori che agevolano o rendono difficile la lettura della realtà che sta alla base di qualunque impegno individuale, interpersonale o comunitario di educazione Altrettanto si può dire, in particolare, per ciò che riguarda una visione credente, agnostica o atea della vita.
Bibliografia
Dilthey W., «Der Aufbau der geschichtlichen Welt in den Geisteswissenschaften», in Gesammelte Schriften, vol. VII, Leipzig, Teubner, 1914-1936; Jaspers K., Psicologia delle visioni del mondo, Roma, Astrolabio, 1950 (orig.: 1919).
C. Nanni