TAGORE Rabindranath
n. a Calcutta nel 1861 - m. ivi nel 1941, filosofo, poeta, scrittore ed educatore indiano.
1. È considerato una delle più grandi personalità dell’India contemporanea. Nella scuola non gli piacquero le discipline e le restrizioni sulla libertà. Nel 1901 fondò la scuola di Shanti-Niketan e si dedicò intensamente all’attività letteraria, educativa e politica. T. ha scritto migliaia di poesie, romanzi, novelle, opere drammatiche, filosofiche e socio-politiche, e altri saggi, soprattutto sul tema dell’educazione; si dedicò inoltre a comporre musica e a 68 anni cominciò a dipingere. Nel 1913 ricevette il premio Nobel per il suo libro di poesia, Gitanjali. Nel 1918 annunciò il suo progetto di trasformare la sua scuola in università internazionale, Visva-Bharati. Dal 1919 a 1931 viaggiò in diversi Paesi del mondo soprattutto per ottenere aiuti per la sua nuova istituzione.
2. Per T. l’educazione ha primariamente uno scopo religioso e comprende lo sviluppo onnicomprensivo della persona. «Viviamo in Dio», dice T., «siamo chiamati a vedere Dio nella creazione e nella creazione vedere Dio». L’educazione è quella che fa della nostra vita un’esistenza armoniosa con tutta la creazione. Egli chiama questo tipo di educazione «educazione di simpatia» o «educazione simpatica». I bambini sono liberi e devono essere lasciati liberi di imparare dalle loro esperienze personali, dal contatto con il mondo della creazione e così godere la loro libertà. Questa libertà consiste anche nel camminare a piedi nudi, giocare con la terra, arrampicarsi sugli alberi, ecc. A questo fine T. fondò la sua scuola, dove i fanciulli, provenienti da qualsiasi casta, credenza o religione, potessero essere liberi di imparare a contatto con la natura. Difatti le lezioni erano tenute sotto gli alberi ed ampio tempo e spazio erano concessi per scoprire, osservare, riflettere, sperimentare, creare (pittura, dipinto, musica, danza, ecc.); l’istruzione così diventava un’arte, l’arte della vita. La sua scuola ha tutto l’aspetto di un’ashram dove tutti, insegnanti e studenti vivono insieme come in una grande famiglia. Lo spirito d’amore personale dev’essere il principio guida dell’ashram, per realizzare il regno di Dio o Dharma. Significativa importanza è data anche all’istruzione intellettuale e formale nel senso tradizionale.
3. T. fondò la Visva-Bharati con una visione universalistica dell’umanità e con lo scopo di creare una comunità dove tutti (artisti, poeti, scienziati, santi e mistici provenienti da qualsiasi casta, razza, religione o Paese) potessero vivere, lavorare e cercare insieme – maestri, insegnanti e alunni – la Verità, che è patrimonio di tutta l’umanità. È il miglior mezzo per promuovere la comprensione e la comunione tra l’occidente e l’oriente. L’università internazionale dev’essere permeata dall’ideale religioso della cultura indiana e cioè la Mukti, la liberazione dell’anima dalla catena dell’egoismo che è la causa di tutti i mali, e la sua unione con l’Anima Infinita attraverso l’unione di ananda (felicità gioiosa e armoniosa) con l’universo. Il pensiero pedagogico di T. è essenzialmente spiritualistico, vitalistico e pragmatistico, però allo stesso tempo non manca di sfumature utopistiche. Santi-Niketan e Visva-Bharati sono luminosi simboli di questi grandi ideali e i loro messaggi (libertà, gioia, pace, pienezza di vita e amore universale) trascendono ogni barriera politica, culturale o religiosa.
Bibliografia
a) Fonti: T. R. - L. K. Elmhirst, R.T., pioneer in education: essays and exchanges between R.T. and L.K. Elmhirst, London, Murray, 1961; T.R., Teaching to children the idea of God, in «Visva Bharati Quarterly» 27 (1961) 1, 20-27. b) Studi: Mukherjee H. B., Education for fulness, Bombay, Asia Publishing House, 1962; Delfino G., L’ideale educativo di R.T., Genova, Edizioni Pedagogiche, 1972; Ottonello G., «T.R.», in M. Laeng (Ed.), Enciclopedia pedagogica, vol. VI, Brescia, La Scuola, 1994, 11641-11646.
S. Thuruthiyil