PUDORE
È quell’insieme di vincoli e di interdetti comportamentali ed espressivi che ogni cultura pone intorno al mondo della sessualità, per tutelare, insieme con la riservatezza e l’intimità dei rapporti, i valori più profondi di tenerezza, amore, rispetto della sacralità delle sorgenti della vita, apertura a una certa trascendenza che la sessualità può esprimere, ma anche tradire attraverso la banalizzazione e il consumismo delle sue espressioni. L’educazione, insieme con la pressione delle convenzioni sociali è lo strumento attraverso cui questa difesa si impone e si perpetua nella società. Per il fatto di essere culturalmente condizionato, il senso del p. assume forme ed espressioni anche molto diverse nello spazio e nel tempo. In una società come la nostra, segnata da un forte → pluralismo culturale e dalla caduta di molti modelli etici che strutturavano in passato il comportamento sessuale socialmente accettato, il «comune senso del p.» si è notevolmente ridotto, favorendo forse una maggiore spontaneità nel comportamento sessuale, ma anche una banalizzazione dei valori implicati nella gestione della sessualità (→ educazione sessuale). Gli educatori che operano in controtendenza, per un ricupero, fosse pure solo parziale di questi valori, incontrano in questa caduta del comune senso del p. un ostacolo non facile da superare.
Bibliografia
Chimirri G., La prudenza dell’eros: i fondamenti etico-antropologici del p., Atripalda, WM Editrice. 1987; Choza J., La supresión del pudor, signo de nuestro tiempo, Pamplona, Universidad de Navarra, 1990; Selz M., La pudeur, un lieu de liberté, Paris, Buchet / Chastel, 2003.
G. Gatti