PSICOLOGIA EVOLUTIVA

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PSICOLOGIA EVOLUTIVA

La p.e. è il settore della p. che si occupa dello studio delle continue modificazioni fisiche, emotive, cognitive e comportamentali che intervengono nella persona lungo l’intero arco vitale.

1. Tipicamente, l’arco vitale è suddiviso in stadi di sviluppo che fanno riferimento all’età cronologica (diversamente considerata): fase prenatale (dal concepimento fino alla nascita), infanzia (0-3 a. ca.), fanciullezza (3-6 a. ca.), preadolescenza (6-12 a. ca.), adolescenza (12-20 a. ca.), età adulta iniziale (20-40 a. ca.), età adulta intermedia (40-65 a. ca.), età adulta avanzata (oltre i 65 a. ca.), vecchiaia (oltre i 75 a.). Se la p.e. si occupa dei cambiamenti che coinvolgono tutte le sfere della persona, compiti delle teorie dello sviluppo saranno: descrivere le modificazioni che intervengono nel tempo in uno o più aspetti dell’attività umana; descrivere le modificazioni di un particolare periodo di sviluppo e in relazione a più periodi di sviluppo; definire principi e regole che spieghino influssi e modalità delle modificazioni descritte.

2. Pur nella loro estrema varietà in quanto a natura, contenuti e metodi, le teorie dello sviluppo si trovano accomunate dalla presa di posizione che assumono relativamente a quattro aspetti dai quali è impossibile prescindere se si vuole intraprendere uno studio evolutivo della persona. Ogni teoria dovrà indicare il concetto d’uomo da cui intende muovere (antropologia di base); dovrà specificare se lo sviluppo va inteso in termini di modificazioni di tipo qualitativo o quantitativo o di entrambi in interazione; dovrà, poi, indicare se queste modificazioni, qualitative o quantitative che siano, dipendono da fattori ereditari o da fattori ambientali o da entrambi in interazione; infine, ogni teoria dello sviluppo dovrà specificare quale aspetto essenziale del comportamento viene ritenuto più rilevante dalla propria prospettiva. Si avanza la proposta di considerare l’uomo come un essere molto ricco (che sfugge a qualsiasi etichettamento riduttivo), aperto (tendente verso un equilibrio sempre più maturo), competente (con capacità e abilità che vanno valutate relativamente al livello di sviluppo che attraversa) e attivo (capace di dare senso alle cose e alle proprie esperienze). Una tale ricchezza e complessità saranno meglio comprese ricorrendo ad una pluralità di prospettive teoriche che, debitamente integrate, consentiranno un avvicinamento il più completo possibile alla persona in sviluppo. Ogni scelta di studio comporta un’esclusione e, quindi, non consente una comprensione della totalità della persona; perciò si propone di prendere in considerazione i tre aspetti della persona che sembrano maggiormente significativi e le tre teorie che si occupano più direttamente di ognuno dei tre aspetti. La scelta cade sugli aspetti cognitivi, comportamentali e affettivo-motivazionali della persona e, parallelamente, sulle teorie cognitiva, dell’apprendimento sociale e del profondo.

3. Da un punto di vista educativo, la p.e., oltre a fornire elementi per una conoscenza della persona, offre un quadro di riferimento ed una adeguata mentalità per leggere tutta la realtà e per costruire uno stile di vita, che permetta di avvicinare l’ambiente circostante e l’ambiente macroscopico con una tipica sensibilità, che possiamo chiamare «evolutiva». Un atteggiamento evolutivo favorisce il modo di relazionarsi con gli altri in quanto rispetta il livello di sviluppo raggiunto, qualunque esso sia, comprende il diverso ritmo di sviluppo e il modo diverso di camminare verso le mete proprie di ogni persona.

Bibliografia

Berger K.S.,​​ Lo sviluppo della persona: periodo prenatale,​​ infanzia,​​ adolescenza,​​ maturità,​​ vecchiaia, Bologna, Zanichelli, 1996; Newcombe N.,​​ Lo sviluppo del bambino e la personalità, Ibid., 2000; Sugarman L.,​​ P. del ciclo della vita. Modelli teorici e strategie d’intervento, Milano, Cortina, 2003;​​ Santrock J.W.,​​ Psicología del desarrollo. El ciclo vital,​​ Madrid, McGraw-Hill, 2006.

A. Arto