GUARINO GUARINI
n. a Verona nel 1374 - m. a Ferrara nel 1460, umanista ed educatore italiano.
1. È noto anche come G. Veronese dal luogo di nascita. Studia «arte grammaticale» e retorica a Verona e Padova; si reca a Costantinopoli (1403-1408), dove approfondisce il gr., accolto come domestico e allievo nella casa dell’erudito Crisolora. Rientrato in patria, G. diventa lettore di gr. nello Studio di Firenze; si trasferisce a Venezia (1414), dà lezioni private e apre nella sua casa un convitto (contubernium), ospitandovi un gruppo di ragazzi; stabilitosi a Verona (1419) è nominato professore comunale. Nel 1429 accetta l’invito di Nicolò II d’Este che lo vuole precettore dei figli. Dal 1442 fino alla morte è professore di retorica nello Studio di Ferrara.
2. Il pensiero pedagogico di G. è raccolto nelle lettere ad allievi e amici e nell’opera postuma Grammaticales regulae (1488), curata dal figlio Battista. Questi si ispira alla «lunga esperienza d’insegnamento» del suo «ottimo genitore» nel saggio De ordine docendi et discendi, in cui insiste sull’ordine graduale da seguire nell’apprendere e nell’insegnare le lingue gr. e lat., considerando lo studio della → grammatica come fondamento necessario. Prendendo le mosse dalle proposte di → Quintiliano, G. articola la scuola in tre gradi: elementare; corso medio o grammaticale; corso superiore o di retorica, che non solo si prefigge di formare l’oratore (vir bonus dicendi peritus), ma cura anche il genere epistolare, importante nel momento storico. Assieme ai classici latini e greci, vengono letti anche autori cristiani (→ Agostino, → Girolamo). G. accentua il «fine professionale», cercando di formare insegnanti ed ecclesiastici colti. La fama di G. è legata alla serietà d’impostazione della sua scuola. Fu stimato dai contemporanei come «maestro di cultura e di vita».
Bibliografia
Bertoni G., G. da Verona fra letterati e cortigiani a Ferrara (1429-1460), Ginevra, Olschki, 1921; Prellezo J.M. - R. Lanfranchi, «La scuola di G.G.», in Idd., Educazione e pedagogia nei solchi della storia, vol. 2, Torino, SEI, 2004, 19-28.
J. M. Prellezo