GINNASIO

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GINNASIO

Dal gr.​​ gymnásion,​​ era originariamente il luogo dove i giovani si esercitavano nudi (gymnói)​​ in attività atletiche. In seguito il termine assunse il significato più ampio e complesso di luogo di istruzione ed educazione, di centro di ritrovo delle comunità greche, con una differenziazione fra ginnasi per fanciulli, per efebi e per adulti.

1. Vi si impartiva, soprattutto ai giovani, oltre l’educazione fisica, l’istruzione letteraria e musicale, da parte di grammatici, filosofi, retori, filologi e citaristi. In età ellenistica le città dell’Oriente conservarono i g. come simbolo di grecità, mentre a Roma essi trovarono scarso sviluppo, dovuto forse ad una certa avversione per la ginnastica. Nel periodo imperiale la funzione dei g. si può ritenere sia stata ripresa a Roma dalle terme, edifici pubblici per bagni, con annessi luoghi di riunione, palestre e biblioteche. Si fa menzione solo di g. privati, il primo dei quali è attribuito a Nerone.

2. Nell’accezione di luogo di istruzione, il termine g. figura negli ordinamenti scolastici di diversi Paesi europei, a partire dal sec. XIX. In Italia, con la legge Casati coincideva con i primi tre anni della scuola secondaria classico-umanistica (g. inferiore) e con il biennio della scuola secondaria superiore (g. superiore), che proseguiva con il triennio del​​ ​​ liceo classico. Tale struttura rimase invariata nella riforma​​ ​​ Gentile (1923), fino alla legge Bottai (1939), che abolì il g. inferiore per istituire una parvenza di scuola media unica (accanto alla scuola di avviamento professionale), in cui confluirono i corsi inferiori delle scuole di secondo grado (liceo classico, liceo scientifico, istituto magistrale, istituti tecnici). Ancora oggi sopravvivono in Italia i due anni del g. superiore (quarto e quinto), in attesa di una ristrutturazione di tutta la scuola secondaria di secondo grado. La tradizione dei g. è attestata anche in Germania (Gymnasien),​​ oggi a caratteri differenziati (linguistico-moderno, matematico-scientifico, classico) e articolati in tre anni di scuola secondaria inferiore e in tre anni di secondaria superiore. In Danimarca i tre anni di​​ Gymnasium,​​ ad indirizzo classico e ad indirizzo matematico, costituiscono il corso di scuola secondaria superiore. In Olanda l’istruzione secondaria che prevede uno sbocco universitario è articolata in tre tipi di scuola:​​ Atheneum,​​ Gymnasium​​ (con latino e greco obbligatori) e​​ Lyceum.​​ Anche in Grecia figura il​​ Gymnasio,​​ come scuola secondaria inferiore, cui segue il​​ Lykeio, i cui diversi indirizzi sono stati unificati con la riforma del 1997-98. Non in tutti Paesi di Europa la scuola secondaria porta la denominazione di g. In Francia, per es., la secondaria inferiore è chiamata​​ Collège​​ e quella superiore​​ Lycée;​​ in Inghilterra vi corrispondono più tipi di scuola secondaria;​​ in Spagna una​​ Enseñanza Básica,​​ cui seguono il​​ Bachillerato​​ e la​​ Formación profesional.

Bibliografia

Marrou H. I.,​​ Storia dell’educazione nell’antichità,​​ Roma, Studium, 1950; Cives G. (Ed.),​​ La scuola italiana dall’Unità ai nostri giorni,​​ Firenze, La Nuova Italia, 1990; Caron J. C., «I giovani a scuola: collegiali e liceali» (fine XVIII - fine XIX sec.), in G. Levi - J. C. Schmitt (Edd.),​​ Storia dei giovani,​​ vol. 2:​​ L’età contemporanea,​​ Bari, Laterza, 1994, 161-232;​​ www.eurydice.org / portal / page / portal / Eurydice /​​ DB_Eurybase_Home.

G. Proverbio