KORCZAK Janusz (GOLDSZMIT Henryk)
n. a Varsavia nel 1878 o 1879 - m. a Treblinka nel 1942, medico, scrittore, educatore ebreo.
1. Orientato all’assimilazione con i polacchi, iniziò da giovane l’attività letteraria con lo pseudonimo di K. Laureatosi in medicina, esercita prima nella guerra russo-giapponese, poi con i bambini, con un crescendo per l’interesse educativo, culminato con la direzione di un orfanatrofio per ebrei e, in seguito, di un altro per cattolici. Pubblica molto (articoli, libri per ragazzi e saggi), parla alla radio e fa anche un viaggio in Palestina già nel 1934. Nel 1936 si ritira dal secondo orfanotrofio e, durante la guerra mondiale, affronta enormi sacrifici e difficoltà per mantenere quello ebraico. Nell’agosto del 1942, rifiutata la possibilità di salvarsi, è eliminato con tutti i suoi ragazzi nel campo di sterminio di Treblinka. Tra le opere: Jak kochac dzieci (1920, trad. it.: Come amare un bambino, ediz. prima ridotta, con altri scritti, 1979; poi completa: Milano, Luni, 1996); Krol Macius Pierwszy (1923, trad. it.: Re Matteuccio 1°, Milano, Emme, 1979); Prawo dziecka do szacunku (1929, trad. it.: Il diritto del bambino al rispetto, parziale, in: Come amare...; completa: Milano, Luni, 1994) e Pamiętnik (trad. it.: Diario dal ghetto, Roma, Cacucci, 1986; Milano, Luni, 1997).
2. Nel pensiero di K. si intersecano due filoni: biografico e educativo. Il primo l’ha visto passare da una posizione agnostica a un recupero della fede mosaica e combattere con l’incubo della pazzia paterna, da cui la rinuncia al matrimonio e la dedizione al secondo interesse. Questo si articola attorno a tre poli: il bambino, l’educatore e le istituzioni. Più originali e significativi gli apporti al primo, per cui rivendica i diritti del bambino, mentre ne denuncia la mancanza di conoscenza, se non in base a pregiudizi. Rispetto all’educatore e alle istituzioni esprime valutazioni molto critiche, soprattutto per le loro posizioni di potere e oppressive, che egli supera impostando l’autogoverno, con pieno coinvolgimento dei ragazzi e un tipo di didattica attiva e dinamica. Tuttavia «nessuna opinione dovrebbe diventare una convinzione assoluta o una convinzione valida per sempre».
3. K., «non adatto per una gabbia» definitoria, ha conquistato l’ammirazione di tutti quelli che l’hanno incontrato, soprattutto perché «un uomo buono» (Arnon) e radicalmente impegnato.
Bibliografia
per gli scritti in polacco: K.J., Bibliografia publikacij J. Korczaka i o J. Korczaku w Polsce 1943-1987, a cura di A. Lewin, Heinsberg, Agentur Dieck, 1988. Inoltre: Ignera B., Der religiöse Humanismus J.Ks, Giessen, tesi ciclost., 1980; Dauzenroth E., Ein Leben für Kinder, Gütersloh, G. Mohn, 1981; Licharz W. (Ed.), J.K. in seiner und in unserer Zeit, Frankfurt a.M., Haag - Herchen Verlag, 1981; Rella Cornacchia A. T., J. K. - Una vita per l’infanzia, Milano, Emme, 1983; Bellerate B. - M. L. De Natale - J. Kuberski, L’impegno educativo di J.K.: scrittore, medico, educatore polacco (1878-1942), Bari, Cacucci, 1986.
B. A. Bellerate