BRAILLE: metodo
Dopo molti sforzi nel corso dei secoli per rendere più facile ai non vedenti l’insegnamento della lettura e della scrittura, il francese Louis B. (1809-1852) inventò un metodo che presto fece fortuna in tutto il mondo. Non vedente dall’età di tre anni, B. entrò a tredici nell’Istituto dei Ciechi a Parigi, dove in seguito insegnò. Inventò il metodo che porta il suo nome e lo fece conoscere nel 1829, nel suo libro scritto in rilievo Procédé pour écrire les paroles, la musique et le pain-chant; tale metodo è giunto fino ai nostri giorni con poche modifiche importanti. Si utilizza un B. integrale, nel quale si riproduce ogni lettera mediante punti in rilievo ed un B. abbreviato, che comprende un codice di abbreviazioni per le parole più usate o per gruppi di lettere più frequenti. Grazie a questo sistema i non vedenti possono leggere qualsiasi tipo di libro con una certa rapidità, affrontare studi superiori e ricoprire incarichi di responsabilità. Con sei punti incisi in rilievo in colonna possono essere rappresentati 63 diversi disegni e con essi tutte le lettere dell’alfabeto, segni ortografici, numeri e note musicali. Per scrivere si utilizzano incavature emisferiche fatte su carta adatta con la punta di un punzone di acciaio. In tutti i Paesi sviluppati esistono collegi, riviste, libri e biblioteche per i non vedenti.
Bibliografia
Ceppi E., I minorati della vista, Roma, Armando, 1969; Williams M., B. reading, in «The Teacher of the Blind» 3 (1971) 103-116; Deminard D., Dictionnaire d’histoire de l’enseignement, Paris, Éditions Universitaires, 1981; Henri P., La vida y la obra de L.B., Madrid, ONCE, 1988.
B. Delgado