PROBLEM SOLVING
La capacità di saper affrontare problemi è da tutti riconosciuta come una manifestazione tipica dell’ → intelligenza umana. Generalmente per problema si intende una situazione iniziale complessa da cui un individuo deve partire per raggiungere uno scopo trovando mezzi e strumenti idonei.
1. Il tema del p.s. non è certo di oggi e dall’inizio del secolo è stato affrontato da molti punti di vista. Vanno ricordate in particolare le riflessioni di → Dewey e di → Piaget. In questi ultimi anni l’approccio della psicologia cognitivista ha sviluppato un’ampia attività di ricerca con l’ausilio di metodologie anche nuove (ad es. la simulazione del processo di soluzione sul computer), ha esaminato il comportamento al variare della natura dei problemi e ha analizzato le differenze nelle competenze di esperti e non esperti.
2. Sono stati individuati diversi procedimenti euristici o strategie per la soluzione dei problemi. Uno di questi procedimenti consiste nel procedere in modo casuale verso la soluzione. Un esempio è dato dal modello di ricerca per prova ed errore non accompagnato dalla pianificazione dei tentativi effettuati, spesso seguito dai bambini. Un altro modo di procedere è quello di cercare una possibile strada che può condurre alla soluzione e percorrerla fino in fondo. Tuttavia in caso di difficoltà è sempre possibile in ogni momento ritornare indietro fino ad un certo punto e tentare di procedere da quel punto in avanti e così di seguito. Un altro procedimento euristico molto utilizzato è quello definito degli strumenti e fini. Esso si è dimostrato molto efficace quando si è voluto costruire un programma al computer capace di risolvere qualsiasi problema (il programma è generalmente conosciuto come GPS: General P. Solver, di Newell-Simon, 1969). Il procedimento consiste nell’osservare la situazione problematica e lo scopo da conseguire e selezionare un passo che riduce la distanza tra il punto iniziale e la soluzione. Questo modo di procedere alle volte è stato anche detto ricerca a ritroso o in avanti. Nel primo caso si parte dallo scopo e si seleziona l’operazione da svolgere per conseguirlo. Nel secondo si parte da una situazione iniziale e si sceglie la via per raggiungere lo scopo.
3. Nel corso delle ricerche sono stati proposti un certo numero di modelli e descrizioni di processi che vengono attivati per raggiungere la soluzione di un problema. Ne ricordiamo due particolarmente significativi in contesto pedagogico. Schoenfeld (1987) ha suggerito di insegnare quattro attività per migliorare la capacità di risolvere i problemi: analizzare e comprendere il problema disegnando un diagramma (quando possibile), esaminando casi specifici per esemplificare il problema e per esplorare la gamma di possibilità attraverso casi che lo circoscrivano al fine di trovare uno schema solutorio induttivo da un numero finito di casi, cercando di semplificare il problema attraverso un confronto che scopra la corrispondenza simmetrica tra gli uni e gli altri senza perdere di vista la globalità; disegnare e pianificare una soluzione gerarchicamente, sapendo spiegare in ogni momento che cosa si sta facendo, il perché e che cosa si vuol fare con quanto ottenuto; esaminare le soluzioni date a problemi difficili prendendo in considerazione dei problemi simili e prestando attenzione alle diversità riscontrate; verificare la soluzione ponendosi questi interrogativi: sono stati utilizzati tutti i dati? la soluzione è ragionevolmente conforme alle previsioni? poteva essere ottenuta in altro modo? Bransford e Stein (1984) parlano di cinque componenti (IDEAL): identificazione (identifica l’esistenza di una situazione problematica); definizione (cerca di precisarla e di descriverla nel modo più accurato possibile); esplorazione (esplora le possibili soluzioni alternative: per fare questo spezza il problema in sottoproblemi più affrontabili, richiama casi speciali già incontrati, lavora a ritroso); azione (agisci sviluppando le ipotesi fatte); osservazione (osserva i risultati ottenuti dalle operazioni eseguite e se si adattano bene ai termini del problema).
Bibliografia
Polya G., How to solve it, New York, Doubleday, 1957; Newell A. - H. A. Simon, Human p.s., Englewood Cliffs, Prentice-Hall, 1972; Bransford J. D. - B. S. Stein, The IDEAL p. solver, Belmonte, Wadsworth, 1984; Schoenfeld A., Cognitive science and mathematics education, Hillsdale, Erlbaum, 1987; Smith M. U. (Ed.), Toward a unified theory of p.s. Views from content domains, Ibid., 1991; Sternberg R. J. - P. A. Frensch, Complex p.s.: principles and mechanisms, Ibid., 1991; Mayer R. E., Thinking, p.s., cognition, New York, Freeman, 21992.
M. Comoglio