FIABA
La f. è un racconto che implica elementi e avvenimenti fantastici anche se non tratta sempre di fate.
1. Il termine in senso moderno comprende racconti popolari (Märchen) quali Cenerentola e racconti di fate (Kunstmärchen) di invenzione successiva quali Il Principe Felice del 1888 scritto da Oscar Wilde. Non è sempre facile distinguere se l’origine delle f. sia orale o letteraria dato che i racconti popolari hanno subito un trattamento letterario già dagli inizi e, viceversa, le f. scritte sono state riportate alla tradizione orale. Le prime collezioni italiane di f. quali Le piacevoli notti (1550) di Gianfranco Straparola contengono rielaborazioni in stile raffinato di f. quali Biancaneve, La Bella addormentata e La serva nella torre. Una collezione successiva, fedele alla tradizione orale, è stata quella francese, di Charles Perrault, I racconti di Mamma Oca del 1697 a cui appartenevano Cenerentola, Cappuccetto Rosso e La Bella e la Bestia. La raccolta Kinder-und-Hausmärchen (1812-15) dei fratelli Grimm è direttamente trascritta dalla tradizione orale. È stata grande l’influenza di Perrault e dei fratelli Grimm in tutto l’Occidente. Altro maestro delle f., il danese Hans Christian Andersen, trae i suoi racconti dalla tradizione, ma li connota di elementi autobiografici e di satira sull’epoca in cui viveva. Gli psicologi del XX sec., → Freud e → Jung hanno interpretato elementi delle f. come manifestazioni di paure e desideri universali.
2. Ogni soggetto che comincia a sfogliare un libro di illustrazioni o che ascolta con attenzione una storia letta ad alta voce, può essere considerato un potenziale consumatore di f. L’arco di età che comprende un tale soggetto va fino ai 14 o 15 anni. Alcune considerazioni appannano questa definizione: oggi i ragazzi sono spinti dall’ambiente verso una maturazione precoce perciò, sebbene leggano ancora libri di bambini, leggono sempre più libri per adulti. I bambini inoltre continuano a vivere negli adulti e così, molti libri per bambini vengono letti dagli adulti (Alice nel Paese delle Meraviglie di L. Carroll, Winnie-the-Pooh di A. A. Milne). Oggi lo stesso fenomeno si presenta con la saga di Harry Potter. La lettura delle f. dalla natura apparentemente crudele e arbitraria è, in un certo senso, una riflessione istruttiva della necessità dei bambini di disfarsi delle proprie paure e di affrontare le successive fasi dello sviluppo con maggiore maturità e senso del reale, come afferma Bettelheim in Uses of enchantment (1976).
Bibliografia
Propp V. J., Morfologia della f., Roma, Newton Compton, 1992 (l’opera originale è del 1928); Gatto G., La f. di tradizione orale, Milano, Led , 2006.
C. Cangià