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SCALE

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SCALE

1.​​ S. di valutazione.​​ Le s. sono strumenti che consentono di classificare, in una situazione tipificata, caratteristiche psicologiche, sociologiche ed educative (come​​ ​​ atteggiamenti, opinioni, attitudini) attraverso un’osservazione continuata. Le s. sono costituite da una lista di comportamenti, atteggiamenti o proprietà da osservare in cui si possono distinguere diversi livelli; riferendo le osservazioni alla s. si può formulare un giudizio sulla presenza, intensità e / o frequenza delle condotte rilevate.

1.1. Tipi di s. di valutazione.​​ Le s. si possono distinguere: a)​​ In relazione alle forme con cui si esprimono i livelli:​​ possono essere​​ descrittive​​ (rilevano dati classificandoli in categorie);​​ grafiche​​ (la diversa intensità di presenza di una caratteristica è simboleggiata da tacche lungo un segmento);​​ numeriche​​ (definiscono, usando un simbolo numerico, il grado con cui una caratteristica è presente). b)​​ In relazione ai metodi (di graduazione) usati per costituire i livelli (scaling). c)​​ In relazione a chi le compila:​​ si distinguono s. di autovalutazione da s. di eterovalutazione. d)​​ In relazione ai parametri di riferimento per i livelli​​ si distinguono in:​​ s. normative​​ (quando le prestazioni del singolo sono confrontate con quelle del gruppo di appartenenza);​​ s. ipsative​​ (quando il criterio di confronto sono le manifestazioni del soggetto stesso in momenti diversi).

1.2.​​ Caratteristiche psicometriche delle s.​​ Tali proprietà vengono determinate attraverso elaborazioni statistiche condotte su dati rilevati in campioni rappresentativi di popolazioni statistiche alle quali gli strumenti sono destinati. a)​​ La validità.​​ Una s. è valida se misura solo la grandezza per cui è stata costruita, se sono definite con precisione (teorica e operativa) la o le variabili che intende misurare. b)​​ La costanza (o fedeltà,​​ attendibilità):​​ 1)​​ degli osservatori:​​ è definita sulla base del grado di accordo raggiunto da osservatori che utilizzano la s.; 2)​​ della s.​​ (stabilità temporale o fedeltà test-retest). La s. è fedele se, utilizzata due volte nelle stesse condizioni, sugli stessi soggetti di cui si misurano tratti stabili, porta a risultati che differiscono solo per aspetti accidentali.

1.3.​​ Errori nell’uso delle s. e linee di soluzione.​​ Le s. si prestano ad un uso soggettivo. L’errore di generosità, di severità, o di tendenza centrale, l’effetto di alone o pervasivo di una caratteristica osservata sulle altre o l’errore logico legato alle aspettative dell’osservatore, possono interferire sulle osservazioni stesse. È utile quindi seguire, nella costruzione di s. per la ricerca educativa, alcune norme: identificare costrutti educativamente rilevanti, teoricamente ben definiti e traducibili in caratteristiche direttamente osservabili (indicatori); individuare modalità ben distinte per ogni dimensione (livelli); verificare psicometricamente lo strumento.

1.4.​​ S. usate nella ricerca scolastica. a)​​ S. Thurstone: è volta a rilevare l’atteggiamento di un soggetto nei confronti di un particolare argomento; il soggetto deve selezionare, tra una serie di asserzioni, quelle con le quali si trova in accordo. b)​​ S. Likert: si tratta di una s. graduata tramite avverbi e consiste in una serie di asserzioni rispetto alle quali il soggetto deve esprimere il proprio grado di accordo. c)​​ S. Guttman: si avvale di risposte dicotomiche e prevede una serie di asserti ordinati gerarchicamente a seconda dell’intensità della proprietà misurata nel soggetto. d)​​ S. Osgood: si basa su s. di giudizio bipolari (differenziale semantico) e ha lo scopo di rilevare il significato che i concetti assumono per un soggetto, facendo leva sulla componente affettiva.

2.​​ S. metrica dell’intelligenza.​​ Si attribuisce il nome di s. a una serie di problemi (test) che consentono di discriminare le prestazioni di soggetti secondo gradini o livelli. Classica la s. metrica dell’intelligenza di​​ ​​ Binet (1905) elaborata per individuare i bambini ritardati mentali.

3.​​ S. di misura.​​ A seconda della tipologia, i dati delle ricerche nelle scienze umane si possono distinguere come esiti di misure su «s. nominale», ordinale, di rapporti o di intervalli (​​ statistica).

Bibliografia

Bouvard M.,​​ Questionnaires et échelles d’évaluation de la personnalité, Paris, Masson, 2002; Borg I. - P. J. F. Groenen,​​ Modern multidimensional scaling: theory and applications, New York, Springer, 2005; Boncori L.,​​ I test in psicologia, Bologna, Il Mulino, 2006.

C. Coggi​​