SARMIENTO Domingo Faustino
SARMIENTO Domingo Faustino
n. a San Juan nel 1811 - m. a Asunción (Paraguay) nel 1888, letterato, educatore e politico argentino.
1. La vita di S. trascorre nel travagliato periodo dell’indipendenza del suo Paese e della ricostruzione nazionale, a cui egli partecipa attivamente. Sente presto la vocazione per l’insegnamento. Con alcuni amici dà vita alla Sociedad literaria, fonda e dirige la prima scuola normale del Sudamerica (1832) e il giornale «El Zonda» (1839). L’opera più importante è Facundo o Civilización y barbarie (1845). Con la documentazione di un viaggio di «esplorazione pedagogica» in Europa elabora gli scritti: Informe presentado al ministro de Instrucción pública (1848) e De la educación popular (1849). Come ministro dell’istruzione Pubblica e come presidente della Repubblica (1868-1874), dà un forte impulso alla creazione di centri educativi.
2. La proposta pedagogica di S. si innesta nel quadro dell’impegno politico. Il tema della scuola popolare diventa quasi un’ossessione; crede che «solo quando una grande aspirazione sociale si trasforma in mania, si riesce a farla istituzione, conquista». Per lui l’istruzione, sia pure elementare, costituisce un fattore determinante di sviluppo industriale e di progresso. Come obiettivo dell’educazione, indica la formazione del cittadino, cioè dell’uomo libero, nel possesso dei propri diritti, capace di lavorare per il bene di tutti e per se stesso. Mettendo un particolare accento sull’educazione delle donne, scrive che «si può giudicare il grado di civiltà di un paese dalla posizione sociale delle donne». Pur riconoscendo la sua opera di diffusione dell’istruzione, S. viene accusato di aver seguito spesso modelli stranieri. La sua proposta di «insegnamento gratuito, obbligatorio e laico» è oggetto di valutazioni contrastanti.
Bibliografia
Mantovani J. et al., S. educador, sociólogo, escritor, político, Buenos Aires, Argos, 1963; Verdevoye P., S. éducateur et publiciste, Paris, Institut d’Études Hispaniques, 1963; Pigna F., D.F.S. (1811-1888), in «El Historiador» (25.01.2007).
J. M. Prellezo