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WILLMANN Otto

 

WILLMANN Otto

n. a Lissa nel 1839 - m. a Leitmeritz nel 1920, pedagogista cattolico tedesco.

1. Influenzato da​​ ​​ Herbart e Leibniz e, attraverso di essi, scopritore di una grande tradizione filosofico-pedagogica che comprendeva​​ ​​ Platone,​​ ​​ Aristotele, s.​​ ​​ Agostino e s.​​ Tommaso, la sua corrente di pensiero potrebbe definirsi come​​ ​​ perennialismo pedagogico, anche se allargato agli aspetti storico, individuale e sociale, fino ad essere ritenuto uno dei precursori, se non uno dei fondatori, della pedagogia sociale storica. Studia filologia e filosofia nelle università di Breslau e Berlino e nel Seminario dell’herbartiano​​ ​​ Ziller a Lipsia; è professore della scuola pratica e poi (1868-72) della scuola di educazione di Paul Barth, herbartiano; in seguito, professore del​​ Pädagogium​​ di Vienna. Nel 1872-1903 è professore di filosofia e pedagogia nell’università tedesca di Praga, dove nel 1876 fonda il Seminario pedagogico universitario.

2. W. analizza e critica sia l’idealismo tedesco (studia prima​​ ​​ Kant, poi Fichte ed Hegel) poiché la sua assoluta autonomia esclude l’attività educativa, sia il materialismo che ammette solo un influsso puramente esterno. Concepisce allora una pedagogia «organica» come interpretazione totale della realtà educativa, validata dalle connotazioni del mondo morale: linguaggio, religione, diritto, costumi o forme aristotelico-platoniche che, insieme alle idee (valori sussistenti, modelli e archetipi di ogni possibile realtà) costituiscono la filosofia perenne. Le forme sono l’educazione (influsso dell’umanità matura sull’immaturità allo scopo di raggiungere determinati comportamenti) e la cultura (assimilazione dei beni della civilizzazione: artistici, scientifici, economici), oggetti rispettivamente della pedagogia e della didattica. La società vive attraverso le forme e nel suo organismo la persona si sviluppa. L’opera principale di W.,​​ Didaktik als Bildungslehre​​ (1869), è stata tradotta in varie lingue.

Bibliografia

Greissl​​ C.,​​ O.W. als Pädagog und seine Entwicklung, Paderborn, Schöning, 1916; Pohl W.,​​ O.W. der Pädagog der Gegenwart, Düsseldorf, Pädagogischer Verlag, 1930; Petruzzellis N.,​​ Il pensiero di O.W., in «Rassegna di Scienze Filosofiche» 3-4 (1949); 1-3 (1950);​​ Sánchez Villarán M. C.,​​ O.W.,​​ pensador y pedagogo católico, in «Eidos» 11 (1959) 193-215.

V. Faubell




WINNICOTT Donald Woods

 

WINNICOTT Donald Woods

n. a Plymouth nel 1896 - m. a Londra nel 1971, pediatra e psicoanalista inglese.

1. L’approccio teorico di W. si colloca a metà strada tra la​​ ​​ Klein e A. Freud. W. ha fornito contributi fondamentali per la conoscenza e la cura dei bambini e degli adolescenti. Partendo dall’assunto di base che all’inizio più che un neonato esiste una coppia formata dal bambino e da chi si prende cura di lui, W. sottolinea l’importanza fondamentale dell’ambiente materno, da lui definito facilitante, che nei primi mesi è rappresentato soprattutto dalla preoccupazione materna primaria. Esso offre al bambino un solido supporto emotivo (holding), per poter far fronte alle proprie agonie primitive impensabili e di riflesso strutturare progressivamente il vero Sé. Se invece la madre non corrisponde alle attese del neonato, questi reagisce sviluppando un falso Sé, pronto a soddisfare i bisogni e le richieste dell’ambiente a danno del suo vero Sé.

2. W. è noto specialmente per avere introdotto il concetto di oggetto tradizionale, inteso come punto d’incontro tra la realtà interna e quella esterna. Essendo sperimentato come non appartenente completamente né al me del bambino né al mondo esterno, l’oggetto transizionale, abitualmente rappresentato da un giocattolo, è utilizzato al fine di rendere man mano più sopportabile sia la rinuncia all’illusione di onnipotenza che il processo di separazione dalla madre. La comparsa dell’oggetto transizionale si colloca tra i cinque / sei mesi. La sua assenza è indice di grave disturbo psichico.

Bibliografia

a)​​ Fonti: tra le opere di W. trad. in it.:​​ La famiglia e lo sviluppo dell’individuo, Roma, Armando, 1968;​​ Sviluppo affettivo e ambiente, Ibid., 1970;​​ Il​​ bambino e la famiglia, Firenze, Giunti-Barbera, 1973;​​ Colloqui terapeutici con i bambini, Roma, Armando, 1974;​​ Gioco e realtà, Ibid., 1974;​​ Dalla pediatria alla psicoanalisi, Firenze, Martinelli, 1975;​​ Il bambino deprivato, Milano, Cortina, 1986;​​ I bambini e le loro madri, Ibid., 1987;​​ Colloqui con i genitori, Ibid., 1993;​​ Esplorazioni psicoanalitiche, Ibid., 1995;​​ Bambini, Ibid., 1997;​​ Sostenere e interpretare. Frammento di un’analisi, Roma, Ma.Gi., 2006. b)​​ Studi: Phillips A.,​​ W. Biografia intellettuale, Roma, Armando, 1994; Abram J.,​​ Il linguaggio di W.,​​ Dizionario dei termini e dei concetti winnicottiani, Milano, Angeli, 2002;​​ Rodman F. R.,​​ W. Vita e opere, Milano, Cortina, 2004.

V. L. Castellazzi