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SINDROME DI DOWN

 

SINDROME DI DOWN

La s.d.D. consiste nell’insieme delle caratteristiche e delle manifestazioni del soggetto affetto da un’aberrazione cromosomica. L’aberrazione sta nel fatto che durante la divisione delle cellule germinali nel cromosoma 21 non avviene la necessaria disgiunzione prima della ovulazione e di conseguenza esso presenta un cromosoma in più. Questa irregolarità si riproduce poi in tutte le cellule e porterà ad uno sviluppo anomalo dell’intero organismo. Il soggetto affetto da questa irregolarità si chiama soggetto Down. La s.d.D. non è molto frequente, poiché si verifica una volta su 770 nascite ed è associata all’età della madre, ma la causa è incerta (Hodapp e Freeman, 2003).

1. I soggetti Down sono facilmente riconoscibili dalle sembianze esterne: forma degli occhi e degli arti, lentezza dei movimenti e della posizione. L’anomalia cromosomica causa un invecchiamento precoce, porta al rallentamento della circolazione sanguigna ed a facile affaticamento. I soggetti presentano, inoltre, problemi di udito, trovano difficoltà ad acquisire vocaboli e una sintassi corretta; hanno pure difficoltà a prestare attenzione ed ascolto. Non presentano invece problemi di​​ ​​ comunicazione con i loro coetanei e con persone di ogni età. Il soggetto Down condiziona notevolmente la gestione della vita della sua famiglia. I genitori devono essere verso il figlio Down realisti ma nello stesso tempo devono nutrire la fiducia di poter attivare le sue risorse (Visconti, 1989). La marcata differenza nello sviluppo generale e cognitivo tra soggetti Down che vivono nelle istituzioni rispetto a quelli che vivono in famiglia, dimostra quanto sia importante per loro un ambiente stimolante.

2. Tra i vari approcci per promuovere le abilità gestionali dei soggetti Down sembra più efficace quello comportamentale. Infatti con il rinforzo positivo, con il​​ modeling​​ (apprendimento osservativo) e con il concatenamento è possibile far apprendere loro il comportamento adattivo (una discreta autonomia personale) e a ridurre quello disadattivo.

Bibliografia

Mastroiacovo P. - J. E. Rynders - G. Albertini,​​ La s.d.D.: nuove prospettive medico-psico-pedagogiche,​​ Roma, Pensiero Scientifico, 1981; Danileski V.,​​ La s.d.D.: un contributo all’abilitazione del bambino Down,​​ Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1985; Visconti W., «Down, s. di», in M. Laeng (Ed.),​​ Enciclopedia pedagogica,​​ vol.​​ II,​​ Brescia, La Scuola, 1989, 4109-4111; Matson J. L. (Ed.),​​ Handbook of behavior modification with the mentally retarded,​​ New York, Plenum Press,​​ 21990; Hodapp R. M. - S. E. N. Freeman,​​ Advances in educational strategies for children with Down syndrome,​​ in «Current Opinion in Psychiatry» 16 (2003) 511-516.​​ 

K. Poláček




SINISTRERO Vincenzo

 

SINISTRERO Vincenzo

n. a Diano d’Alba (Cuneo) nel 1897 - m. a Roma nel 1980, educatore e pedagogista italiano.

1. Compiuti gli studi ginnasiali, S. entra a far parte della Congregazione dei​​ ​​ Salesiani. Ordinato sacerdote, e ottenuta la laurea in lettere presso l’Università Cattolica di Milano, esplica una intensa attività d’insegnamento in istituti di livello secondario e superiore. Il lavoro educativo si coniuga, in S., con la promozione d’iniziative culturali e con la partecipazione in associazioni professionali, dando un particolare contributo alla fondazione (1945) e allo sviluppo della Federazione Istituti Dipendenti dell’Autorità Ecclesiastica. All’epoca della Costituente è vicino ai parlamentari d’ispirazione cristiana. Come esperto nel campo della politica dell’educazione, è chiamato spesso a rappresentare la Santa Sede in organismi internazionali. Dal 1944 realizza una pregevole opera di docenza e di ricerca presso l’Univ. Pont. Salesiana (​​ Facoltà di Scienze dell’Educazione).

2. Nell’opera di studioso e di scrittore, privilegia alcuni settori: scuola cattolica e difesa della libertà d’insegnamento, legislazione scolastica, formazione professionale. Una speciale attenzione vi è dedicata all’analisi comparativa dei sistemi scolastici nei diversi Paesi occidentali. S. pubblica alcuni saggi pionieristici nell’ambito della pedagogia comparata in Italia. Quanti hanno conosciuto da vicino S. ne apprezzano la ricca personalità (vivacità intellettuale e simpatia, forza di volontà, profondo senso religioso, carattere forte e sensibilità squisita, apertura agli orizzonti della cultura moderna) e l’appassionata dedizione al servizio della scuola. Per i meriti in questo campo, gli fu conferita la medaglia d’oro dal Ministero della P.I. (1977).

Bibliografia

Tra gli scritti più significativi di S.:​​ Verso la libertà della scuola mediante la parità, Torino, SEI, 1947;​​ Problemi attuali della scuola, Ibid., 1956;​​ Scuola e formazione professionale nel mondo, Zürich, PAS-Verlag, 1963;​​ Il Vaticano II e l’educazione, Leumann (TO), Elle Di Ci, 1967;​​ Politiche di educazione permanente e sviluppo, Torino, SEI, 1975; Prellezo J. M., «S., V.», in M. Laeng (Ed.),​​ Enciclopedia pedagogica, vol. VI, Milano, La Scuola, 1994, 10757-10758.​​ 

J. M. Prellezo