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SFORZO

 

SFORZO

Lo s. indica una certa eccezionalità dell’impiego di energie al di là del solito e del comune per ottenere un risultato. Impegna il soggetto per una maggiore intensità ed una migliore concentrazione delle proprie forze sull’opera da compiere, superando le resistenze e tendendo debitamente collegate le parti in gioco Allo stesso tempo si rivolge al contesto, sia interno che esterno, per controllare le dinamiche che resistono o distraggono o disturbano il processo operativo o il sistema in cui si deve operare.

1. L’educazione conosce queste condizioni. Perciò ha dato origine a una raffinata pedagogia dello s., promotrice di autodominio, concentrazione, controllo interno ed esterno, impegno per risultati difficili e non scontati. Nello s. la concentrazione merita più attenzione della continuità e della stessa intensità. Nessuno può darsi più forze di quelle che possiede, ma le deve impegnare tutte. Oggi è in calo il volontarismo che colloca la sorgente delle energie soggettive nella volontà, intesa come una facoltà quasi indipendente, onnipotente, incaricata di gestire se stessa e la direzione della vita. In luogo del volere con forza, si preferisce una pedagogia della​​ ​​ motivazione che pone al centro la presenza, la coltivazione generale e particolare di buoni motivi che sostengono e stimolano a volere.

2. Inoltre più che i singoli atti, vale l’abito virtuoso della disponibilità personale per lo s. ogni volta che se ne presenti l’opportunità o la necessità. Questo abito si pensava conseguente alla ripetizione numerica degli esercizi. Oggi si crede che si raggiunga piuttosto con la validità globale anche di pochi atti. Educa lo s. personalizzato, cioè motivato, intelligente, esperto di fini, mezzi e modi, perciò educato e guidato a sua volta. Tuttavia, pedagogicamente, c’è da stare attenti ai pericoli della richiesta di s. Infatti s. troppo intensi o di troppa lunga durata possono portare a logorio ed esaurimento delle energie d’azione, di controllo, di difesa. L’esito potrebbe essere l’abbandono o l’insorgere di momenti di debolezza e magari il crollo. S. non producenti demotivano e fanno perdere l’autostima, ingenerano sfiducia nella validità o almeno nelle possibilità degli obiettivi e dell’impegno attorno ad essi (​​ impegno educativo). L’incoraggiamento si mostra molto opportuno.

Bibliografia

Fourcade R.,​​ Motivation et pédagogie. Leur donner soif...,​​ Paris, ESP,​​ 1975; Tosco L. (Ed.),​​ L’arte di aiuto,​​ in «Animazione Sociale» 24 (1994) 8-9, 23-52; Franta H. - A. R. Colasanti,​​ L’arte dell’incoraggiamento, Roma, Carocci, 1999.

P. Gianola