ROLLIN Charles
ROLLIN Charles
n. a Parigi nel 1661 - m. a Parigi nel 1741, scrittore e educatore francese.
1. Nasce in una famiglia di artigiani. Con l’aiuto di un monaco benedettino, ottiene una borsa di studio. Segue corsi teologici alla Sorbonne, ma non diventa sacerdote. Sente invece molto viva l’inclinazione all’insegnamento. Nel 1687 è chiamato a occupare la cattedra di retorica e di eloquenza presso il Collège royal. Eletto rettore dell’università di Parigi (1694-1696), prende severe misure per ristabilire la disciplina, il buon ordine e la serietà degli studi. Accusato di → giansenismo, lascia, nel 1712, la direzione del collegio Beauvais. L’opera più nota è Traité des études (1726-1728).
2. L’opera di R. presenta una vasta e articolata problematica: l’educazione infantile e delle fanciulle, studio delle lingue, della poesia, retorica, eloquenza, storia e filosofia, governo interno del collegio. Per R. l’istruzione dei giovani ha tre obiettivi: la scienza, i costumi e la religione; cioè coltivare lo spirito, regolare il cuore e formare l’uomo cristiano. Sulla stregua di → Quintiliano, afferma l’importanza dell’educazione fin dai primi anni. Come → Fénelon, dedica speciale attenzione all’istruzione femminile, sottolineando il ruolo della madre nell’educazione. Nell’andamento di un istituto educativo considera centrale la figura dell’educatore: «di carattere fermo, moderato, sempre padrone di sé, che non ha per guida che la ragione, che mai agisce per capriccio o per impulso del momento»; in sintesi: che sappia ispirare ai ragazzi, allo stesso tempo, «amore e rispettoso timore». Gli equilibrati suggerimenti, vicini alle idee di Port Royal, hanno trovato molti consensi tra gli educatori cristiani dell’Ottocento, anche in Italia.
Bibliografia
Cadet F., «Vie de R.», in Ch.R., Traité des études. De la manière d’enseigner et d’étudier les belles lettres par rapport à l’esprit et au coeur, vol. I, Paris, 1805, 1-69; R.Ch., Discours préliminaire du Traité des études, Introduction et notes de J. Lombard, Paris / Montréal, L’Harmattan, 1998.
J. M. Prellezo