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LEWIN Kurt

 

LEWIN Kurt

n. a Mogilno, Posnania, nel 1890 - m. a Newtonville (Mass.) nel 1947, psicologo tedesco-statunitense.

1. Frequentò le università di Friburgo e Monaco e ottenne il dottorato all’Università di Berlino nel 1914, dove poi insegnò dal 1921 al 1933, quando lasciò la Germania e si trasferì negli Stati Uniti. Fu​​ visiting professor​​ a Stanford e alla Cornell University e successivamente divenne professore di psicologia infantile all’università statale dell’Iowa dal 1935 al 1945. Nel 1945 si trasferì al Massachusetts Institute of Technology e vi fondò il Research Center for Group Dynamics. Durante trenta anni di attività di ricerca empirica spaziò in diversi ambiti scientifici. All’inizio si interessò soprattutto di processi cognitivi e di percezione, di dinamica della​​ ​​ motivazione e delle emozioni individuali, di processi interpersonali riferiti al rinforzo e alla punizione, al conflitto e all’influsso sociale; più tardi si interessò di​​ leadership,​​ di clima sociale, di norme di gruppo e di valori. Un filo conduttore nella sua ricerca fu sempre la convinzione che l’attività di ricerca doveva oltrepassare i tradizionali confini delle scienze sociali e cogliere la complessità in cui l’individuo si muove; fu pertanto un costante promotore dell’approccio interdisciplinare in psicologia.

2. L. è conosciuto soprattutto per la​​ teoria del campo​​ che sostiene essenzialmente che gli eventi sono determinati da forze che agiscono su di essi dentro i limiti di un campo immediato, piuttosto che da forze che agiscono a distanza. La teoria del campo è allo stesso tempo un metodo per analizzare le relazioni causali per creare costrutti scientifici, quindi una metateoria, e allo stesso tempo è un insieme di costrutti, creati attraverso la ricerca empirica, per descrivere e interpretare i fenomeni psicologici e sociali. Il concetto fondamentale della teorizzazione di L. è quello di​​ spazio vitale,​​ che si riferisce alla totalità degli eventi o dei fatti che determinano il comportamento dell’individuo in un dato momento. Questa posizione suscitò notevoli controversie nella​​ ​​ psicoterapia sulla base dell’assunto che i processi causali sono processi del qui e ora, che in genere contrastava con le posizioni della teoria di​​ ​​ Freud. Aspetti importanti dello spazio vitale sono la persona e l’ambiente psicologico così come esiste per l’individuo.

3. In ambito pedagogico tra gli influssi più notevoli si possono annoverare la ricerca-azione e i processi riguardanti la dinamica dei gruppi. Numerosi studenti di L. hanno portato avanti i suoi concetti e il suo lavoro. I più noti tra essi sono D. Cartwright, L. Festinger, M. Deutsch, J. W. Thibaut, H. H. Kelley.

Bibliografia

principali opere di L. trad. in it.:​​ Teoria dinamica della personalità,​​ Firenze, Giunti-Barbera, 1968;​​ Il​​ bambino nell’ambiente sociale,​​ Firenze, La Nuova Italia, 1971;​​ Teoria e sperimentazione in psicologia sociale,​​ Bologna, Il Mulino, 1972;​​ I​​ conflitti sociali,​​ Milano, Angeli, 1980.

P. Scilligo