KRISHNAMURTI Jiddu
KRISHNAMURTI Jiddu
n. a Madanapalle nel 1895 - m. a Ojai Valley nel 1986, pensatore, filosofo, mistico e educatore indiano.
1. Vita e opera. K. fu istruito dal chiaroveggente C. W. Leadbeater e da A. Besant della Società Teosofica, ad Adayar (Madras) in quanto pensavano che il piccolo Jiddu fosse il veicolo ideale per l’imminente incarnazione di Lord Maitreya (Maestro del mondo). Fu così fondato nel 1911 l’Ordine delle Stelle dell’Oriente con lo scopo precipuo di preparare il mondo per la venuta del Maestro del mondo nella persona di K. Tuttavia nel 1929, dopo un periodo vissuto in esperienza «mistica», egli improvvisamente sciolse l’Ordine della Stella e la sua associazione con la Società Teosofica. «Io affermo che la verità è una terra senza sentieri... A me interessa solo una cosa essenziale: liberare l’uomo». Da allora fino alla sua morte egli girò per il mondo per proclamare il messaggio di libertà e di liberazione.
2. Insegnamento. Secondo K. il mondo è in una crisi senza precedenti e l’unica via di uscita è una «rivoluzione totale» o «radicale», che può essere realizzata solo individualmente e costituisce una rivoluzione psichica o «trasmutazione mentale». Questa rivoluzione non è qualcosa da realizzare nel futuro ma nell’immediato, nell’adesso costante. Come attuare questa «rivoluzione totale»? K. non indica dei metodi o vie, ma invita a vivere in «consapevolezza». Una vita di piena «consapevolezza» (choiceless awareness) o «attenzione olistica» risveglia l’intelligenza e causa una «rivoluzione psicologica» rendendo la mente vuota dei suoi «contenuti psicologici» (l’«io» e il processo psicologico). Una tale mente è «intera», «vuota di sé» ed è trasformata, piena di energia, di intelligenza e amore, ed assolutamente libera.
3. Educazione. Secondo K. i bambini possiedono già questa mente «intera» che è sana e «religiosa»; sono pienamente aperti ad «osservare», «ascoltare», «creare» e «fondersi» con la vita stessa; quindi sono liberi. Però nel cammino della loro vita creano un falso mondo che consiste nel «contenuto psicologico della coscienza» che è la causa di tutti i problemi personali e sociali (divisione in caste, razzismo, nazionalismo, competizioni, religioni, ecc.). Lo scopo dell’educazione dev’essere appunto consentire ai bambini di «vivere pienamente» la loro vita di libertà. Educazione è l’arte di imparare a vivere da tutto il movimento della vita. L’«arte di vivere» consiste nell’avere un rapporto aperto di amicizia con la natura e con gli altri. Per questo la scuola dovrebbe essere il luogo che offre lo spazio e il tempo per «osservare», «contemplare», «creare», «imparare», vivere nella «consapevolezza» e «intelligenza svegliata» con compassione e amore. Il rapporto educativo tra gli insegnanti e gli alunni è di comunione e comunicazione. K. fondò varie scuole in India, America ed Inghilterra allo scopo di creare individui psicologicamente liberi, anche se c’è da sottolineare che la sua concezione di natura umana è troppo influenzata dalle dottrine di → Rousseau.
Bibliografia
a) Fonti: J.K., On education, Madras, Krishnamurti Foundation India, 1974; Id., Education and significance of life, New Delhi, B. I. Publications, 1981; Id., Lettere alle scuole, Roma, Astrolabio-Ubaldini, 1983. b) Studi: Thuruthiyil S., Fascination and limits of an utopia - K.’s approach to liberation, in «Salesianum» 51 (1989) 251-305; Sapio M., «K.J.», in M. Laeng (Ed.), Enciclopedia pedagogica, vol. IV, Brescia, La Scuola, 1990, 6428-6435; Thuruthiyil S., The joy of creative living. Radical revolution of the mind, Rome, LAS, 1999.
S. Thuruthiyil