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KRAUSISMO

 

KRAUSISMO

Dottrina filosofica e sistema etico fondato sulle idee del pensatore tedesco Krause; nel K. si coglie un forte interesse per l’educazione.

1. Karl Ch. Friedrich Krause (1781-1832) fu un uomo poliedrico: filologo, storiografo, musicista, matematico, giurista e pedagogista. Passò quasi inosservato di fronte ai grandi filosofi tedeschi seguaci o contrari a​​ ​​ Kant, come Fichte, Schelling ed Hegel. Questi professori di metafisica dovevano preparare un corso di pedagogia, seguendo il principio secondo cui ogni buon filosofo doveva essere anche un buon pedagogista. Krause per un certo periodo ebbe grande ammirazione per​​ ​​ Pestalozzi, ma comprese i limiti del suo impianto pedagogico e quelli dei suo seguace​​ ​​ Fröbel, soprattutto riguardo alla mitizzazione della nazione e della cultura tedesca che questi trasmetteva ai suoi alunni nell’istituto di Keilhau. Krause preferiva una educazione umana bella, giusta e universale, utile per tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla razza, dalla lingua e dalla cultura. Questo ideale filosofico e pedagogico fu da lui esposto nell’Ideal de la Humanidad​​ (1811), opera di evidenti risonanze comeniane e chiara espressione del credo massonico che il suo autore volle riformare. Questo​​ Ideale​​ oltrepassò le frontiere tedesche e fu letto in vari Paesi europei attraverso i discepoli di Krause.

2. In Spagna ebbe un relativo successo negli ambienti filosofici ed universitari di Madrid e per suo influsso si diffuse la pedagogia di Fröbel e si fece un decisivo passo avanti nel rinnovamento del pensiero pedagogico, nelle istituzioni, nei metodi e nella politica educativa spagnoli. Sotto la sua influenza furono organizzati congressi pedagogici in ambito ispano-americano, si moltiplicarono le riviste specializzate, sorse il Museo Pedagogico Nazionale, fu favorita l’integrazione della donna nel mondo del lavoro e dello studio a tutti i livelli, furono create moderne residenze per studenti, che sostituirono gli antichi collegi universitari scomparsi già da tempo, e fu resa possibile la creazione di un ambiente favorevole allo studio, ai viaggi di specializzazione, mediante borse di studio e aiuti speciali, che produssero un rapido cambiamento della mentalità e delle vecchie istituzioni.

3. In tutto o in gran parte di questo sforzo di modernizzazione ebbe un ruolo importante​​ ​​ Giner de los Ríos, krausista, fondatore della​​ Institución Libre de Enseñanza​​ (1876), centro privato di istruzione elementare e secondaria fondato a Madrid e pioniere in Spagna ed in Europa di numerose innovazioni pedagogiche.

Bibliografia

Cacho Viu V.,​​ La Institución libre de enseñanza. Orígenes y etapa universitaria (1860-1881),​​ Madrid, Rialp, 1962; Prellezo J. M.,​​ Escuela confesional y escuela neutra en el pensamiento de F. Giner, in «Orientamenti Pedagogici» 23 (1976) 959-984; Menéndez Ureña E.,​​ Krause,​​ educador de la humanidad. Una biografía,​​ Madrid, Univ. Pont. de Comillas, 1991; Menéndez Ureña E. - J. Fernández - J. Seidel,​​ El «Ideal de la Humanidad» de Sanz del Río y su origen alemán, Ibid., 1991.

B. Delgado




KRISHNAMURTI Jiddu

 

KRISHNAMURTI Jiddu

n. a Madanapalle nel 1895 - m. a Ojai Valley nel 1986, pensatore, filosofo, mistico e educatore indiano.

1.​​ Vita e opera.​​ K. fu istruito dal chiaroveggente C. W. Leadbeater e da A. Besant della Società Teosofica, ad Adayar (Madras) in quanto pensavano che il piccolo Jiddu fosse il veicolo ideale per l’imminente incarnazione di Lord​​ Maitreya​​ (Maestro del mondo).​​ Fu così fondato nel 1911 l’Ordine delle Stelle dell’Oriente con lo scopo precipuo di preparare il mondo per la venuta del​​ Maestro del mondo​​ nella persona di K. Tuttavia nel 1929, dopo un periodo vissuto in esperienza «mistica», egli improvvisamente sciolse l’Ordine della Stella e la sua associazione con la Società Teosofica. «Io affermo che la verità è una terra senza sentieri... A me interessa solo una cosa essenziale: liberare l’uomo». Da allora fino alla sua morte egli girò per il mondo per proclamare il messaggio di libertà e di liberazione.

2.​​ Insegnamento.​​ Secondo K. il mondo è in una crisi senza precedenti e l’unica via di uscita è una «rivoluzione totale» o «radicale», che può essere realizzata solo individualmente e costituisce una rivoluzione psichica o «trasmutazione mentale». Questa rivoluzione non è qualcosa da realizzare nel futuro ma nell’immediato, nell’adesso​​ costante. Come attuare questa «rivoluzione totale»? K. non indica dei metodi o vie, ma invita a vivere in «consapevolezza». Una vita di piena «consapevolezza» (choiceless awareness)​​ o «attenzione olistica» risveglia l’intelligenza e causa una «rivoluzione psicologica» rendendo la mente vuota dei suoi «contenuti psicologici» (l’«io» e il processo psicologico). Una tale mente è «intera», «vuota di sé» ed è trasformata, piena di energia, di intelligenza e amore, ed assolutamente libera.

3.​​ Educazione.​​ Secondo K. i bambini possiedono già questa mente «intera» che è sana e «religiosa»; sono pienamente aperti ad «osservare», «ascoltare», «creare» e «fondersi» con la vita stessa; quindi sono liberi. Però nel cammino della loro vita creano un falso mondo che consiste nel «contenuto psicologico della coscienza» che è la causa di tutti i problemi personali e sociali (divisione in caste, razzismo, nazionalismo, competizioni, religioni, ecc.). Lo scopo dell’educazione dev’essere appunto consentire ai bambini di «vivere pienamente» la loro vita di libertà. Educazione è l’arte di imparare a vivere da tutto il movimento della vita. L’«arte di vivere» consiste nell’avere un rapporto aperto di amicizia con la natura e con gli altri. Per questo la scuola dovrebbe essere il luogo che offre lo spazio e il tempo per «osservare», «contemplare», «creare», «imparare», vivere nella «consapevolezza» e «intelligenza svegliata» con compassione e amore. Il rapporto educativo tra gli insegnanti e gli alunni è di comunione e comunicazione. K. fondò varie scuole in India, America ed Inghilterra allo scopo di creare individui psicologicamente liberi, anche se c’è da sottolineare che la sua concezione di natura umana è troppo influenzata dalle dottrine di​​ ​​ Rousseau.

Bibliografia

a)​​ Fonti:​​ J.K.,​​ On education,​​ Madras, Krishnamurti Foundation India, 1974;​​ Id.,​​ Education and significance of life,​​ New Delhi, B. I. Publications, 1981; Id.,​​ Lettere alle scuole,​​ Roma, Astrolabio-Ubaldini, 1983.​​ b)​​ Studi: Thuruthiyil S.,​​ Fascination and limits of an utopia - K.’s approach to liberation,​​ in «Salesianum» 51 (1989) 251-305; Sapio M., «K.J.», in M. Laeng (Ed.),​​ Enciclopedia pedagogica,​​ vol. IV, Brescia, La Scuola, 1990, 6428-6435; Thuruthiyil S.,​​ The joy of creative living. Radical revolution of the mind,​​ Rome, LAS, 1999.

S. Thuruthiyil




KRUPSKAJA Nadezda Konstantinovna

 

KRUPSKAJA Nadezda​​ Konstantinovna

n. a Pietroburgo nel 1869 - m. a Mosca nel 1939, pubblicista e pedagogista russa impegnata politicamente.

1.​​ Vita e opere.​​ Figlia unica di nobili decaduti, ammira il padre ufficiale e, dopo la sua morte, conclude gli studi in un ginnasio privato, puntando, nella scia di​​ ​​ Tolstoj, all’insegnamento. Matricola all’università, entra in contatto con circoli marxisti e insegna in una scuola serale e festiva per adulti. Nel 1893 incontra Lenin, di cui condivide l’attività: arrestata e rilasciata, si fidanza e lo sposa poi in Siberia, condividendone del tutto peripezie e impegni e consacrandosi su sua sollecitazione alle questioni femminili. In esilio, collabora a riviste e all’organizzazione del partito e prepara la sua opera maggiore,​​ Formazione popolare e democrazia,​​ che pubblicherà al suo ritorno in patria (1917), dove si dedica principalmente ai problemi dell’educazione, collaborando con Lunačarskij, contro il​​ Proletkult​​ (cultura proletaria)​​ e per una politecnicizzazione della scuola. Dal 1921 al 1924 è al servizio di Lenin, malato, e, dopo la sua morte, se ne fa interprete, contro Stalin. Nel 1927 entra nel Comitato centrale, con cedimenti nei confronti di Stalin; nel 1931 è membro dell’Accademia delle Scienze; nel 1936 dottore «honoris causa» in pedagogia e inizio del declino con la​​ ​​ pedologia; nel 1937 membro del «Praesidium». I suoi scritti sono raccolti in:​​ Pedagogičeskie sočinenija v 11 tomach​​ (Opere pedagogiche in 11 voll.), a cura di N. K. Gončarov, Mosca, Izdatel’stvo Akademii pedagogičeskich nauk, 1957-1963.

2.​​ Il pensiero.​​ Parte da un’accurata conoscenza degli orientamenti prerivoluzionari (aveva fatto parte del movimento:​​ L’educazione libera),​​ della pedagogia occidentale e del marxismo. Tesa verso la democrazia, vede prevalere il centralismo e la burocrazia. In pedagogia cerca gli apporti di altre scienze, specialmente della psicologia e sociologia (​​ pedologia), in chiave materialistica e non precettistica, come contributo alla conoscenza e crescita del bambino. Punta sull’autoformazione, ma nel​​ collettivo,​​ in funzione della costruzione del socialismo: di qui la morale sovietica, aliena ad ogni religione, sia pure socialista, ma aperta all’internazionalismo proletario. La K. si è interessata, in particolare, per l’educazione popolare (impegnata nella campagna per l’alfabetizzazione) e degli adulti, nonché per la ricostruzione di una scuola unitaria e politecnica, in vista di «un uomo onnilateralmente sviluppato», senza discriminazioni e coercizioni. Più che per il collettivo, presente nell’extra-scuola, si è battuta per la politecnicizzazione (​​ marxismo pedagogico), variamente interpretata, che comportasse, senza esaurirvisi, un lavoro produttivo, rapportato a tutte le discipline pertinenti, unendo così teoria e prassi. Altri suoi interessi riguardarono l’educazione extra-scolastica (specie dei​​ pionieri) e pre-scolastica, anche familiare, nonché la figura dell’insegnante, cui offre significative indicazioni didattiche, centrate sempre sul soggetto.

3.​​ Valutazione.​​ Vissuta prima all’ombra di Lenin, se ne fa poi memoria, ritirandosi a poco a poco dalla scena pubblica, nonostante le cariche. Non ha mai rinunciato agli interessi educativi, malgrado le difficoltà e incomprensioni, tanto da essere «una delle più tragiche figure della storia della rivoluzione» (Trockij).

Bibliografia

gli studi sulla K. sono raccolti in:​​ N.K.K. Bibliografija trudov i literatury o žizni i dejatel’nosti,​​ 2​​ voll., Mosca, Izdatel’stvo Akademii pedagogičeskich nauk, 1969 e 1973. Inoltre: Rudneva E. I.,​​ Pedagogičeskaja sistema N.K.K.,​​ Mosca, Izdatel’stvo Mosk, Universiteta, 1968;​​ McNeal​​ R.​​ H.,​​ Bride​​ of​​ the​​ revolution​​ -​​ K. &​​ Lenin,​​ Londra,​​ Gollancz, 1973;​​ Baumann U.,​​ K. zwischen Bildungstheorie und Revolution,​​ Weinheim, Beltz, 1974.

B. A. Bellerate