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KLEIN Melanie

 

KLEIN Melanie

n. a Vienna nel 1882 - m. a Londra nel 1960, psicoanalista austriaca.

1. Allieva di K. Abraham (1877-1925) è senz’altro, dopo​​ ​​ Freud, colei che ha fatto compiere un notevole passo in avanti alla riflessione psicoanalitica, gettando specialmente una nuova luce sul complesso mondo dell’infanzia. Inizialmente, le sue scoperte sui dinamismi operanti nei primi mesi di vita, specie quelli relativi alla pulsione di morte e alla fantasia, suscitarono un’aspra polemica nell’ambito del mondo psicoanalitico. Attualmente i suoi contributi sono invece considerati come estremamente preziosi per la comprensione non solo della psiche infantile, ma anche delle patologie degli adulti.

2. Secondo la K. nel primo anno di vita si succedono due​​ posizioni:​​ la​​ posizione schizo-paranoide​​ e la​​ posizione maniaco-depressiva.​​ Essa usa il termine​​ posizione​​ per sottolineare il tipo di rapporto che si instaura con l’oggetto e che poi, sia pure con diverse tonalità, si riscontrerà lungo tutto l’arco della vita. Inoltre la K. denomina tali posizioni in termini psichiatrici, dal momento che le vicende psichiche iniziali del bambino sono, a suo avviso, assimilabili agli stati psicotici (schizo-paranoidi o maniaco-depressivi) dell’adulto.

3. La​​ posizione schizo-paranoide​​ (dalla nascita al terzo-quarto mese) è caratterizzata dalla presenza di un’angoscia persecutoria e da una modalità schizoide della relazione con l’oggetto. I​​ ​​ meccanismi di difesa predominanti sono: la scissione, l’introiezione, la proiezione, l’identificazione proiettiva e la negazione. La​​ posizione maniaco-depressiva​​ (inizio verso i cinque-sei mesi) è caratterizzata dall’angoscia depressiva, per cui il bambino passa dalla preoccupazione di non essere danneggiato dall’oggetto alla preoccupazione di non danneggiarlo. I principali meccanismi di difesa sono: il lavoro del lutto, la riparazione e la maniacalità. I contributi della K. hanno aperto la strada alla cura della schizofrenia e della psicosi maniaco-depressiva.

Bibliografia

a)​​ Fonti:​​ opere della K. trad. in it.:​​ Nuove vie della psicoanalisi​​ (in coll.), Milano, Il Saggiatore, 1966;​​ Amore,​​ odio e riparazione​​ (in coll.), Roma, Astrolabio, 1969;​​ Psicoanalisi dei bambini,​​ Firenze, Martinelli, 1969;​​ Invidia e gratitudine,​​ Ibid., 1969;​​ Analisi di un bambino,​​ Torino, Bollati Boringhieri, 1971;​​ II nostro mondo adulto e altri saggi,​​ Firenze, Martinelli, 1972;​​ Scritti 1921-1958,​​ Torino, Bollati Boringhieri, 1978. b)​​ Studi:​​ Segal H.,​​ Introduzione all’opera di M.K.,​​ Firenze, Martinelli, 1968; Geets C.,​​ M.K.,​​ Roma, Astrolabio, 1972; Castellazzi V. L.,​​ Psicoanalisi e infanzia. La relazione oggettuale in M.K.,​​ Roma, LAS, 1974; Segal H.,​​ M.K.,​​ Torino, Bollati Boringhieri, 1981; Grosskurth Ph.,​​ M.K. Il suo mondo e il suo lavoro,​​ Ibid., 1987; Hinshelwood R. D.,​​ Dizionario di psicoanalisi kleiniana, Milano, Cortina, 1990; Kristeva J.,​​ M. K. La madre,​​ la follia, Roma, Donzelli, 2006.

V. L. Castellazzi