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GUANELLA Luigi

 

GUANELLA Luigi​​ 

n. a Fraciscio di Campodolcino (Sondrio) nel 1842 - m. a Como nel 1915, sacerdote della diocesi di Como, fondatore delle congregazioni religiose delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza e dei Servi della Carità.

1. Dal 1875 al 1878 fu religioso salesiano e completò la sua formazione pedagogica. Don​​ ​​ Bosco resterà per G. «sempre un “maestro”, di cui intende rimanere discepolo docile ma insieme intraprendente e libero» (P. Braido, in M. Carrozzino, 1989, 8). La sua attività, vivacemente polemica contro la​​ ​​ massoneria e il liberalismo, trova però ispirazione in convincimenti e motivazioni umanitarie e religiose essenzialmente costruttive: la fede in Dio è sicura garanzia della dignità della persona umana che «per quanto sia avvolta nelle tenebre​​ merita rispetto e venerazione»; la carità cristiana è sorgente di sollecitudini per i più deboli: fanciulli, disabili, anziani,​​ «a prescindere dall’età, dal ceto sociale o dal genere».​​ 

2. Il contributo più specifico della sua pedagogia è riferito alle persone disabili attraverso un’opera educativa che coinvolge «il corpo, la mente e l’anima della persona» favorendone la crescita in un clima di famiglia e con dolcezza di modi; si confronta con le denominazioni dell’epoca (frenastenici, idioti, imbecilli) e sceglie di chiamarle​​ buoni figli​​ per togliere «dalla fronte degli sventurati anche le ultime rughe della umiliazione e del dolore»; crea anche per loro laboratori di arti e mestieri e li inserisce nelle colonie agricole per «farli contenti e riabilitarli»; vuole portarle tra la gente non solo «per utile sollievo ma per edificazione del prossimo, perché questi impari a rispettarle e a soccorrerle» poiché «chi fa il più per queste persone meglio veglia sugli altri». Suo principio è quello dell’educabilità per tutti: «Se non si può infondere il fosforo nei cervelli mancanti, si può migliorare naturalmente la loro condizione con un trattamento umanitario e coll’utilizzare le loro forze nei lavori manuali». Per l’educatore «tutti recano istessamente l’impronta di nobiltà» e quindi valorizzandone le «capacità limitatissime» si deve «ingegnare a cavare da loro il meglio possibile», con l’obiettivo di «restituirli alla società». Attento alle esperienze contemporanee (De Sanctis,​​ ​​ Montessori, Gonelli Cioni), G. si avvalse del somasco Pietro Parise (1861-1946), esponente del movimento di Bourneville e Seguin.

Bibliografia

a)​​ Fonti: G. L.,​​ Opere edite e inedite, I-IV, Roma, Nuove Frontiere, 1988-1999;​​ «La Divina Provvidenza» 1 (1892) - 22 (1915). b)​​ Scritti: Carrozzino M.,​​ Don G. educatore, Roma, Nuove Frontiere, 1982; Id.,​​ Don G. e Don Bosco, Ibid., 1989; Braido P.,​​ Caratteri del «sistema preventivo» del Beato L.G., Ibid., 1992; Prellezo J. M., «L’interesse di Don G. per il mondo della scuola», in​​ L’apostolato caritativo di Don G., Ibid., 1993, 161-226; Carrozzino M., «Cenni biografici e scritti di Pietro Parise, esperto di pedagogia «emendativi» e collaboratore di Don G.», in Ibid., 227-257; Diéguez A. M., «G.L.», in​​ Dizionario biografico degli italiani, vol. LX, Roma, Ist. della Enciclopedia Italiana, 2003, 240-242.

M. Carrozzino




GUARDINI Romano

 

GUARDINI Romano

n. a Verona nel 1885 - m. a Monaco nel 1968, teologo ed educatore italo-tedesco.

1. Educato a Magonza, dove il padre era console, dopo una crisi adolescenziale, studiò teologia e fu ordinato sacerdote nel 1910. Libero docente di teologia dogmatica a Bonn, nel 1923 fu incaricato di teologia cattolica a Berlino anche se associato alla facoltà teologica di Breslavia. Sospeso dall’insegnamento dal nazismo nel 1938, lo riebbe nel 1945 prima a Tubinga e dal 1948 a Monaco. G. è tra le figure più rappresentative del pensiero cattolico tedesco e tra gli ispiratori del Concilio Vaticano II. I suoi scritti (tra cui indimenticabile il volume di meditazioni​​ Il​​ Signore)​​ costituiscono un’eredità di pensiero di notevole incidenza anche fuori dell’ambiente te desco.

2. La sua teoria gnoseologica dell’opposizione polare e la sua​​ Weltanschauung​​ cattolica, offrono contenuti e presupposti per un’esistenza di verità e di libertà a partire dalla fede. Dal 1920 G. divenne il capo incontrastato del movimento giovanile tedesco. Profonda e vasta fu la sua opera di educatore come professore universitario, come guida spirituale, come predicatore e conferenziere. L’autoformazione, l’educazione liturgica e alla preghiera, la formazione di una solida coscienza morale, traducono a livello educativo quella preoccupazione per l’uomo e per la civiltà moderna che gli meritarono il premio della pace degli editori tedeschi (1952) e il premio Erasmo per il suo contributo alla coscienza europea (1962). La sua teoria pedagogica si incentra sull’incontro interpersonale e l’impegno per un’esistenza libera e responsabile.

Bibliografia

R.G.,​​ Persona e libertà, Brescia, La Scuola, 1987 (contiene i saggi​​ Fondazione della teoria pedagogica​​ e​​ L’incontro); Id.,​​ Le età della vita,​​ Milano, Vita e Pensiero, 2003; Ascenzi A.,​​ Lo spirito dell’educazione. Saggio sulla pedagogia di R.G., Ibid., 2003; Fedeli C.,​​ Pienezza e compimento, Ibid., 2003.

C. Nanni




GUARINO GUARINI

 

GUARINO GUARINI

n. a Verona nel 1374 - m. a Ferrara nel 1460, umanista ed educatore italiano.

1. È noto anche come G. Veronese dal luogo di nascita. Studia «arte grammaticale» e retorica a Verona e Padova; si reca a Costantinopoli (1403-1408), dove approfondisce il gr., accolto come domestico e allievo nella casa dell’erudito Crisolora. Rientrato in patria, G. diventa lettore di gr. nello Studio di Firenze; si trasferisce a Venezia (1414), dà lezioni private e apre nella sua casa un convitto (contubernium),​​ ospitandovi un gruppo di ragazzi; stabilitosi a Verona (1419) è nominato professore comunale. Nel 1429 accetta l’invito di Nicolò II d’Este che lo vuole precettore dei figli. Dal 1442 fino alla morte è professore di retorica nello Studio di Ferrara.

2. Il pensiero pedagogico di G. è raccolto nelle lettere ad allievi e amici e nell’opera postuma​​ Grammaticales regulae​​ (1488), curata dal figlio Battista. Questi si ispira alla «lunga esperienza d’insegnamento» del suo «ottimo genitore» nel saggio​​ De ordine docendi et discendi,​​ in cui insiste sull’ordine graduale​​ da seguire nell’apprendere e nell’insegnare le lingue gr. e lat., considerando lo studio della​​ ​​ grammatica come fondamento necessario. Prendendo le mosse dalle proposte di​​ ​​ Quintiliano, G. articola la scuola in tre gradi: elementare; corso medio o grammaticale; corso superiore o di retorica, che non solo si prefigge di formare l’oratore (vir bonus dicendi peritus),​​ ma cura anche il genere epistolare, importante nel momento storico. Assieme ai classici latini e greci, vengono letti anche autori cristiani (​​ Agostino,​​ ​​ Girolamo). G. accentua il «fine professionale», cercando di formare insegnanti ed ecclesiastici colti. La fama di G. è legata alla serietà d’impostazione della sua scuola. Fu stimato dai contemporanei come «maestro di cultura e di vita».

Bibliografia

Bertoni G.,​​ G. da Verona fra letterati e cortigiani a Ferrara (1429-1460),​​ Ginevra, Olschki, 1921; Prellezo J.M. - R. Lanfranchi, «La scuola di G.G.», in Idd.,​​ Educazione e pedagogia nei solchi della storia, vol. 2, Torino, SEI, 2004, 19-28.

J. M. Prellezo




GUILFORD Joy Paul

 

GUILFORD Joy Paul

n. a Marquette (Nebrasca) nel 1897 - m. a Los Angeles nel 1987, psicologo statunitense.​​ 

1. Entrato in contatto, negli anni della sua formazione, con autori quali Titchener, C. Dallenbac, K. Koffka, che gli fa conoscere la teoria del pensiero dei gestaltisti, H. Helson, con W. McDougall, allievo di Ch. Spearman e L. Thurstone che stimoleranno il suo interesse per lo studio della​​ ​​ personalità e dell’​​ ​​ intelligenza, G. (che svolge la maggior parte del suo lavoro come direttore dell’unità di ricerca dell’aeronautica americana nel corso della seconda guerra mondiale e successivamente come direttore dell’Aptitudes Research Project alla University of Southern California) è noto soprattutto per i suoi studi sulla misurazione psicologica e per le numerose indagini di tipo statistico sui fattori di personalità, tra cui fa rientrare le abilità intellettuali.

2. Nel suo modello l’intelligenza è intesa come un insieme di contenuti (distinti in contenuti figurativi, simbolici, semantici, comportamentali); di operazioni (distinte in operazioni di valutazione, di produzione convergente, di produzione divergente, di memoria, e di cognizione) e di prodotti, distinti in 6 tipi, e cioè unità, classi, relazioni, sistemi, trasformazioni, implicazioni. Dalla combinazione di contenuti, prodotti e operazioni derivano ben 120 capacità differenti. G. introduce inoltre la distinzione tra produzione (o pensiero) convergente e produzione (o pensiero) divergente, attraverso la quale viene inserita nella struttura dell’intelligenza la creatività, intesa come processo di produzione divergente di nuove e originali soluzioni rispetto a quelle collaudate del processo di produzione convergente. Sono inoltre da ricordare i suoi contributi di tipo metodologico, dedicati in particolare alla discussione dell’analisi fattoriale e alla sua utilizzazione negli studi dedicati all’analisi della personalità.

Bibliografia

a)​​ Fonti:​​ principali opere di G.:​​ Psychometrics methods​​ (1936),​​ The nature of human intelligence​​ (1967),​​ Personality​​ (1969). b)​​ Studi:​​ Hall C. S. - G. Lindsay,​​ Teorie della personalità,​​ Torino, Bollati Boringhieri, 1966; Mecacci L.,​​ Storia della psicologia del Novecento,​​ Roma / Bari, Laterza, 1992.

F. Ortu - N. Dazzi