NUTTIN Joseph
NUTTIN Joseph
n. a Zwevegem, Bruges nel 1909 - m. a Lovanio nel 1989, psicologo belga.
1. N. si laurea in filosofia e teologia all’Università Cattolica di Lovanio e viene ordinato sacerdote nel 1938. Dal 1923 è prima allievo e poi collaboratore di A. Michotte, nel Laboratorio di Psicologia di Lovanio. Nel 1946 è ordinario di Psicologia nella stessa Università, e da questa cattedra svolge un’intensa opera di ricerca e di organizzazione, come membro fondatore della Società Belga di Psicologia. Le riviste «Psychologica Belgica», «International Journal of Psychology», «Studia Psychologica» lo hanno come fondatore o direttore o principale collaboratore.
2. La caratteristica saliente dell’opera di N. è quella di aver approfondito in egual misura la riflessione teorica e la ricerca positiva, e di aver collegato in modo sostanziale questi due accostamenti alla psicologia. La riflessione teorica di N. è sostenuta dalla sua solida formazione filosofica e teologica; gli è perciò facile scoprire i limiti delle antropologie sottese alla psicoanalisi freudiana o al comportamentismo, teorie imperanti fino agli anni sessanta. La discussione dei presupposti della psicoanalisi è presentata nel volume del 1950, divenuto un classico e tradotto in varie lingue: Psychanalyse et conception spiritualiste de l’homme, nel quale è condensata la sua posizione teorica, che ribadisce il diritto nativo ai motivi non impulsivi, l’originalità dell’iniziativa della persona, la funzione della conoscenza nel dirigere l’azione umana e nel prospettare il futuro. La componente sperimentale, già sempre presente, emerge nell’opera del 1953 Tâche, réussite et échec, in cui N. mette in discussione che l’apprendimento avvenga per una cieca associazione fra operazione e ricompensa, secondo la cosiddetta «legge dell’effetto» proposta dal behaviorismo, e dimostra sperimentalmente che, almeno nell’uomo, si formano strutture cognitive che la persona può utilizzare nel contesto dei suoi motivi. L’approfondimento teorico e le successive ricerche sono sfociate in varie opere della maturità: ricordiamo nel 1965 La structure de la personnalité e nel 1980 Théorie de la motivation humaine. Du besoin au project d’action. Il costrutto caratteristico di «compito aperto», per indicare la possibilità dell’uomo di progettare il proprio futuro illuminato dall’intuizione cognitiva, diventa oggetto di una ricerca sperimentale. Frutto di questa ricerca è un interessante strumento di rilevazione di tensione al futuro, edito nello stesso anno 1980 (Motivation et perspective d’avenir).
3. Alla sua morte N. lascia una preziosa eredità agli psicologi ed agli educatori, in particolare con il suo studio della → motivazione umana, la sua difesa della componente cognitiva e spirituale della personalità, e l’intuizione di una sempre possibile apertura al futuro, che illumina il presente.
Bibliografia
a) Fonti: opere di N. trad. in it., Comportamento e personalità, Zürich, PAS-Verlag, 1967; La struttura della personalità, Roma, Paoline, 1973; Teoria della motivazione umana. Dal bisogno alla progettazione, Roma, Armando, 1983; Psicanalisi e personalità, Alba, Paoline, 1984; Motivazione e prospettiva futura, Roma, LAS, 1992. b) Studi: Galli N., J.N. e la psicologia della personalità, in «Orientamenti Pedagogici» 11 (1964) 293-320; Gorzegno O., Lineamenti di una teoria della personalità nel pensiero di J.N., in «Orientamenti Pedagogici» 16 (1969) 1095-1126; Turco M., «Bibliografia di J.N.», in J.N., Motivazione e prospettiva futura, Roma, LAS, 1992, XXXVII-LI.
A. Ronco