LAENG Mauro
LAENG Mauro
n. a Roma nel 1926 - m. a Roseto (PE) nel 2004, pedagogista italiano.
1. Cenni biografici. Figlio di Walter (Gualtiero) di origine svizzera, laureatosi in filosofia a Milano, all’Università Cattolica, insegnò per 15 anni nelle scuole secondarie e per 35 anni pedagogia nell’Università di Roma, prima nella Fac. di Magistero e poi nella Fac. di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, dove è stato anche direttore dell’Istituto di pedagogia, preside della Facoltà di Magistero, direttore del Museo storico della didattica, ora dedicato al suo nome, e infine professore emerito. Si tratta di una delle figure eminenti della cultura filosofica, scientifica, psicologica, pedagogica del Novecento italiano ed europeo. Ha collaborato con molte istituzioni, dando contributi originali: dal CEDE di Frascati, di cui fu vicepresidente, all’OCSE, al Consiglio d’Europa, all’UNESCO, ad associazioni professionali italiane ed europee. Ha fondato nel 1965 e diretto fino alla fine il periodico Didattica delle Scienze ed ha coordinato la Commissione ministeriale che ha elaborato i Programmi della scuola elementare del 1985. Il suo amore per la chiarezza concettuale e la sua passione didattica sono all’origine di una serie fortunata di volumi, in particolare del suo Lessico Pedagogico, tradotto in più lingue; e soprattutto della sua monumentale Enciclopedia Pedagogica (Brescia, La Scuola, 1990-93) in 6 voll., di oltre 6.000 pagine, dovute a 500 collaboratori di vari Paesi, arricchita nel 2003 di un 7° vol. (Appendice A-Z).
2. Produzione pedagogica. a) Sul piano storico, i suoi studi hanno fornito alimento al noto manuale Reale Antiseri Laeng, in 3 voll., Filosofia e Pedagogia dalle origini a oggi (Brescia, La Scuola, 1985) più volte ristampato, e ad una Antologia Pedagogica, pure in 3 volumi. b) Nel settore comparativo ha collaborato come Technical Officer alla ricerca internazionale IEA sulla valutazione del profitto scolastico. È stato vicepresidente internazionale della CESE (Comparative Education Society in Europe), collaborando alla costruzione del sistema informativo EUDISED. Frutto delle sue frequentazioni internazionali è l’Atlante della Pedagogia, in 3 voll. e 4 tomi (Napoli, Tecnodid, 1989-1993). c) Sul piano teoretico la sua ricerca ha preso le mosse da Problemi di struttura della Pedagogia (1960), si è sviluppata in Educazione nella civiltà tecnologica (1969 e 1984), in Educazione alla libertà civile morale e religiosa (1980 e 1992), e nella sintesi Nuovi Lineamenti di Pedagogia e nella guida Pedagogia della collana Professione docente (La Scuola, 1999). d) Sul piano sperimentale la sua multiforme attività è confluita in Pedagogia sperimentale (1992 e 1998). e) Sul piano didattico, oltre ai manuali citati, si ricordano i Lineamenti di didattica (1978 e 1996) e i volumi Insegnare scienze (1998), Pedagogia e Informatica (1985), Movimento, gioco, fantasia (1990).
Bibliografia
a) Fonti: M.L., Sentieri della memoria: note retrospettive. Esperienze e riflessioni. Aneddoti e curiosità, Roseto, 2000 (presso l’A.); Id., Il mio itinerario alla pedagogia, in «Pedagogia e Vita» (2001) 3, 48-56; b) Studi: Corradini L. (Ed.), Pedagogia, ricerca e formazione. Saggi in onore di M.L., Roma, Seam, 2000; Id., «L., M.», in M.L. (Ed.), Enciclopedia pedagogica. Appendice A-Z, Brescia, La Scuola, 2003, 825-829; Id., Profilo della vita e dell’opera di M.L., in «Pedagogia e Vita» (2006) 3-4 , 179-210.
L. Corradini