insegnamento delle SCIENZE
SCIENZE: insegnamento delle
Facendo riferimento alle voci → scienza e → educazione e → educazione scientifica, la presente ha per oggetto l’insegnamento effettivo, vale a dire i programmi e curricoli di s. nelle scuole, prendendo ad es. quelle italiane.
1. A livello di prescuola per l’infanzia, o scuola materna, non ci sono programmi ma solo orientamenti. Vengono tuttavia poste le basi delle prime conoscenze dei numeri, delle forme geometriche, degli oggetti naturali quali minerali, piante e animali. È importante fin dalla prima età educare alla pulizia e igiene, all’economia contro lo spreco, e al rispetto degli esseri viventi. Piccole coltivazioni e allevamenti possono avviare alla responsabilità.
2. Nella scuola primaria o elementare si sviluppa la conoscenza dei regni della natura e del corpo umano, del pianeta Terra, della Luna e delle stelle, alimentando i «perché» infantili col ricorso al ragionamento e non solo alla fantasia. Vengono insegnate l’aritmetica delle quattro operazioni e la geometria intuitiva. Si avvia alla conoscenza delle più generali leggi fisiche e chimiche (come le leggi della leva, o le proprietà delle sostanze semplici e composte). È possibile avviare all’osservazione delle stagioni, dei fenomeni meteorologici, dei processi naturali su acquari e terrari, eseguendo anche confronti tra situazioni in cui siano modificate alcune variabili. Oltre a ribadire il rispetto degli esseri viventi, si deve insegnare la stretta solidarietà esistente tra tutti gli esseri, con i cicli dell’acqua e del carbonio, le catene alimentari, i sistemi ecologici e la conservazione dell’ambiente, la difesa dagli inquinamenti.
3. Nella scuola media o secondaria inferiore si passa dalle «nozioni» alla «s.». In matematica si espongono la geometria euclidea e l’algebra che abituano al pensiero rigoroso; nel campo naturalistico si configura la s. come sapere logico-sperimentale, presentando nelle grandi linee le varie s. (fisica, chimica, s. biologiche, geografia fisica, astronomia) e gli aspetti merceologici e tecnologici delle loro applicazioni. Viene sviluppata la «descrittiva» botanica e zoologica, ma senza cadere nel verbalismo classificatorio. Assume grande importanza la «domanda» ragionata, e l’impostazione della ricerca mediante ipotesi da sottoporre a controllo.
4. Nella scuola secondaria superiore, a cominciare dal biennio che si salda in continuità con la media, matematica e s. vengono presentate nella loro sistematicità, completando la cultura media fino alle soglie del livello universitario. In matematica si arriva fino al primo approccio intuitivo al calcolo infinitesimale, svolto oggi anche con soluzioni grafiche mediante approccio numerico-informatico, e con lo svolgimento della fisica nelle sue varie parti (meccanica, termodinamica, acustica e ottica, elettrologia, fisica atomica e nucleare). È importante che si sottolinei la rilevanza basilare della fisica, ma senza cadere nel riduzionismo «fisicalistico» e nel meccanicismo, oggi superato dalla fisica quantistica e indeterministica. La fisica si completa con cenni all’astrofisica e alle grandi ipotesi cosmologiche.
5. La visione corretta di diversi «livelli» della realtà è confermata dalla chimica generale, inorganica e organica, riconoscendo il ruolo-chiave della biochimica nel collegare il mondo fisico a quello della vita. La biologia generale, la genetica, l’embriologia, l’anatomia e fisiologia vegetale e animale anche comparata, con gli agganci alla nuova teoria «sintetica» dell’evoluzione, devono dare una visione unitaria dei fenomeni vitali. Il ruolo dell’uomo e i problemi dell’equilibrio delle specie, i fenomeni demografici e il controllo «naturale» delle nascite rientrano nel quadro.
Bibliografia
Laeng M., «Didattica dell’insegnamento scientifico», in Questioni di metodologia e didattica, Brescia, La Scuola, 1974, 327-367; Blezza F., Didattica scientifica, Udine, Del Bianco, 1994; Laeng M., Insegnare s., Brescia, La Scuola, 1998; Nicolini P. (Ed.), Conoscere il corpo, Milano, Angeli, 2000.
M. Laeng