EDUCAZIONE ARTISTICA
EDUCAZIONE ARTISTICA
Affine nel significato ad espressioni quali «e. estetica», «e. visiva», «e. iconico-grafico-pittorica», «e. all’immagine», l’e.a. è stata tradizionalmente suddivisa in una e. all’arte e in una e. attraverso l’arte.
1. H. Read nel suo Education through art (1943), osserva come percezione e immaginazione si coniughino negli assetti psichici della persona che compie l’esperienza estetica. Un sistema motorio e un sistema affettivo fanno sì che sensazioni e sentimenti sottendano al rapporto tra il soggetto e l’arte. Il primo può accostarsi all’altra fruendone significanti e significati. Inoltre, può anche entrare nel mondo dell’arte producendo personalmente forme e contenuti esteticamente e artisticamente ricchi di bellezza.
2. Quanto detto avvia una fondamentale connessione: quella tra → pedagogia e arte. Con essa si chiarisce l’importanza dei percorsi estetico-artistici nel processo di → formazione del soggetto. L’arte vi assume i contorni di una esperienza vitale propria dell’umano, in cui il soggetto si forma e si trasforma entrando in una relazione del tutto personale con il testo estetico-artistico, a sua volta riflesso di un mondo che si specchia in altri mondi: intersoggettivi, interculturali, interrazziali. Ludicità fantastica e pensiero creativo, immaginazione e invenzione, fantasia e progettualità costituiscono alcuni capitoli del discorso sull’e.a. Esso si serve della parola, dell’immagine, del suono, del gesto, del numero; con questi dà luogo ad un intreccio di testi scritti nel linguaggio complesso e affascinante dell’arte. La scuola ha il compito di avvicinare l’uomo, in ogni età della vita, alle dimensioni del messaggio artistico al fine di gustarlo, viverlo, conoscerlo per poi apprendere a generarlo oltre che riceverlo. L’istituzione scolastica si approssima a quelle istituzioni extrascolastiche in cui i beni artistici sono assunti in quanto beni culturali. Musei, pinacoteche, palazzi, chiese, biblioteche, centri storici, cineteche, mediateche, teatri: questi ambienti educativi facilitano il contatto con l’arte nelle sue manifestazioni più significative: la figurazione, la musica, la letteratura, il cinema, la danza. La sua istituzionalizzazione nella scuola ha da fare i conti con una mentalità prevalentemente tecnologistica e utilitaristica, piuttosto ostica verso questo ambito della cultura e della formazione.
3. Le principali linee operative di una didattica dell’arte aprono varie direzioni di lavoro, fra cui non vanno trascurati: a) le civiltà del passato e del presente studiate sotto il profilo della loro cultura artistica ed estetica; b) il collegamento tra linguaggi visivi, arti figurative e ulteriori percorsi estetici quali la poesia, il canto, il → teatro; c) il mondo dei media, articolato in selfmedia, multimedia, ipermedia; d) l’incontro delle forme estetiche dell’arte con quelle della natura; e) l’incontro delle forme estetiche dell’arte con quelle della scienza; f) lo studio dell’opera d’arte a partire dall’artista per giungere al suo fruitore o a partire dal testo onde pervenire alla sua storia; g) le pratiche concrete e continuative dell’arte, che ogni uomo può realizzare soltanto se gli si offre la possibilità di farlo; h) un’abitudine all’invenzione estetica usando materiali, procedimenti, tecniche e tecnologie con lo scopo di narcotizzare lo stereotipo e l’iterazione, liberando invece la scoperta, il viaggio, l’attenzione estetica al cosmo nel mondo umano, la ricerca negli universi dell’arte.
Bibliografia
Burkardt H., Zur visuellen Kommunikation in der Grundschulpraxis, Ravensburg, Otto Maier, 1974; Martin M., Sémiologie de l’image et pédagogie, Paris, PUF, 1982; Gennari M., Lo sguardo iconico, Brescia, La Scuola, 1984; Quintana Cabanas J. Mª, Pedagogía estética, Madrid, Dykinson, 1993; Gennari M., L’e. estetica, Milano, Bompiani, 1994; Eco U., Storia della bellezza, Ibid., 2004; Medina Benítez Mª D., Educación artística. y su didáctica, Las Palmas de Gran Canaria, Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, Vicerrectorado de Planificación y Calidad, 2007.
M. Gennari