COMPLESSO
COMPLESSO
Insieme di idee, rappresentazioni e ricordi di elevato valore affettivo, parzialmente o totalmente inconsci, che influiscono sul → comportamento abituale.
1. Un primo accenno a tale organizzazione inconscia venne fatto da J. Breuer e S. → Freud nei loro Studi sull’isteria (1893-1895), i quali segnalarono che in certi soggetti esistono dei c. di rappresentazione, che, sebbene rimossi, sono attivi. Successivamente, partendo dall’analisi delle reazioni emotive al test delle associazioni di parole, → Jung, tra il 1904 e il 1911, approfondì il concetto di c., intendendolo come un insieme strutturato e attivo di rappresentazioni, pensieri, sentimenti e comportamenti, in parte o completamente inconsci, che ruotano attorno a uno o più archetipi emotivamente carichi. Egli inoltre sottolineò che il c. più che agire nell’individuo, agisce l’individuo. Freud considerò gli apporti di Jung come la dimostrazione della validità dei suoi studi sull’ → inconscio, ribadendo comunque che il concetto di c. era troppo vago e insoddisfacente sul piano teorico e che si prestava a fare da schermo invece che da stimolo per un autentico approfondimento delle dinamiche inconsce. Nonostante ciò J. Lacan, nei suoi Scritti (1966), lo ha definito: «Il più concreto e più fecondo concetto che sia stato apportato nello studio del comportamento umano».
2. Attualmente, il termine c., preso in modo a sé stante, è ormai abbandonato nel linguaggio psicoanalitico; sono invece frequentemente usate le espressioni c. di Edipo e c. di castrazione intendendo con ciò riferirsi ad una struttura emotivamente centrale presente in una particolare fase della formazione della → personalità.
Bibliografia
Green A., Il c. di castrazione, Roma, Borla, 1991; Jung C. G., L’inconscio, Milano, Mondadori, 1992; De Rosa E. - L. Rinaldi, Edipo nel mito, nella tragedia, nella psicoanalisi, Castrovillari, Teda, 1992; Bollas C., Perché Edipo?, Roma, Borla, 1993; Dieckmann H., I c. Diagnosi e terapia in psicologia analitica, Roma, Astrolabio, 1993; Lacan J., I c. familiari nella formazione dell’individuo, Torino, Einaudi, 2005; Young R. M., C. di Edipo, Torino, Centro Scientifico, 2006.
V. L. Castellazzi